La Consulta, investita della questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, L. n. 164/1982, in materia di rettificazione di attribuzione di sesso, laddove dispone che si può procedere alla modifica dei dati anagrafici della persona “a seguito di intervenute modificazioni dei suoi caratteri sessuali”, afferma che “la mancanza di un riferimento testuale alle modalità (chirurgiche, ormonali, ovvero conseguenti ad una situazione congenita), attraverso le quali si realizzi la modificazione, porta ad escludere la necessità, ai fini dell’accesso al percorso giudiziale di rettificazione anagrafica, del trattamento chirurgico, il quale costituisce solo una delle possibili tecniche per realizzare l’adeguamento dei caratteri sessuali”. La decisione, pienamente coerente con il dettato costituzionale (in particolare con gli artt. 2 e 32) e con la CEDU (art. 8), rischia tuttavia di compromettere il c.d. paradigma binario uomo/donna fino ad oggi mai messo in discussione.
Spangaro, A. (2016). Anche la Consulta ammette il mutamento di sesso senza il previo trattamento chirurgico. FAMIGLIA E DIRITTO, 7, 639-647.
Anche la Consulta ammette il mutamento di sesso senza il previo trattamento chirurgico
SPANGARO, ALESSANDRA
2016
Abstract
La Consulta, investita della questione di legittimità costituzionale dell’art. 1, L. n. 164/1982, in materia di rettificazione di attribuzione di sesso, laddove dispone che si può procedere alla modifica dei dati anagrafici della persona “a seguito di intervenute modificazioni dei suoi caratteri sessuali”, afferma che “la mancanza di un riferimento testuale alle modalità (chirurgiche, ormonali, ovvero conseguenti ad una situazione congenita), attraverso le quali si realizzi la modificazione, porta ad escludere la necessità, ai fini dell’accesso al percorso giudiziale di rettificazione anagrafica, del trattamento chirurgico, il quale costituisce solo una delle possibili tecniche per realizzare l’adeguamento dei caratteri sessuali”. La decisione, pienamente coerente con il dettato costituzionale (in particolare con gli artt. 2 e 32) e con la CEDU (art. 8), rischia tuttavia di compromettere il c.d. paradigma binario uomo/donna fino ad oggi mai messo in discussione.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.