A trip through Armando Punzo’s Shakespeares. In his work with Compagnia della Fotezza, the playwright addresses the Bard within a strong dialectic relationship with textualities, gone through, re-proposed in the form of “spectres” and archetypal survivals, torn in pieces and contaminated by authors and different characters. The reality of the prison holds a dialogue with Punzo’s creatures and is shown as an alienating element, an image to disassemble in a provocative way against its stereotypical imaginary. This journey, which involves the spectator directly, unwinds through the entire relationship established by Compagnia della Fortezza with Shakespeare’s work, concentrating on their last play, "Dopo laTempesta. L’opera segreta di Shakespeare". Here Shakespeare’s characters survive in the form of ghosts and mingle with new ones, which are generated by the short circuit provoked by Punzo’s encounter with the Bard’s piece of work.

Il riferimento a Shakespeare accompagna e segna fortemente il lavoro della Compagnia della Fortezza nel corso del terzo millennio e corrisponde, di spettacolo in spettacolo, alla progressiva messa a fuoco non solo del linguaggio teatrale, ma del senso da attribuire al teatro in carcere, al ruolo degli attori detenuti e alla relazione con gli spettatori che entrano nel maschio mediceo di Volterra. Il primo lavoro, nel 2000, è dedicato a “Macbeth”, seguito da “Amleto” nel 2001. Vengono poi sette anni in cui la compagnia esplora il rapporto con altri autori: Brecht, Pasolini, Rabelais, Collodi, che il regista Armando Punzo definisce, come in seguito Genet, “compagni di strada”. Shakespeare ritorna nel 2009, con un “Amleto” che non compare nel titolo ma le cui pagine si sveleranno agli spettatori nascoste dentro “Alice nel Paese delle Meraviglie”, per poi rivelare l’intreccio l’anno successivo nella crasi del titolo “Hamlice”, che del primo studio conserva il medesimo sottotitolo, “Saggio sulla fine di una civiltà”. Il biennio seguente è dedicato a “Romeo e Giulietta”, che nel 2011 affida al sottotitolo, “Mercuzio non vuole morire”, la trama segreta dello spettacolo, che si imporrà nel 2012 nel titolo, rivelandosi come “La vera tragedia in Romeo e Giulietta”. Dopo un biennio dedicato a Genet, la Fortezza ritorna a Shakespeare con un’opera in due tappe: “Shakespeare. Know well”, nel 2015, e “Dopo la Tempesta. L’opera segreta di Shakespeare”, nel 2016. Dall’analisi degli otto spettacoli shakespeariani della Compagnia della Fortezza emerge come Punzo abbia ingaggiato una battaglia con Shakespeare inteso come repertorio teatrale per eccellenza, in grado di condensare compiutamente in sé e simboleggiare l’idea del Teatro e la sua istituzione. La decostruzione dell’immaginario shakespeariano è andata di pari passo con la sistematica cancellazione dell’immaginario legato al carcere nella percezione degli spettatori. Fino all’ultimo spettacolo, compendio del repertorio shakespeariano, che porta sulla scena uno Shakespeare postumo, impegnato a guidare i suoi personaggi (e i suoi attori) a vivere una vita ulteriore, fuori dalla rappresentazione dell’umanità di cui egli stesso ha fornito un “catalogo” apparentemente perfetto e oltre il “canone occidentale” istituito dai suoi testi.

Liberarsi da Shakespeare, ovvero gli Shakespeare della Fortezza

VALENTI, CRISTINA
2016

Abstract

A trip through Armando Punzo’s Shakespeares. In his work with Compagnia della Fotezza, the playwright addresses the Bard within a strong dialectic relationship with textualities, gone through, re-proposed in the form of “spectres” and archetypal survivals, torn in pieces and contaminated by authors and different characters. The reality of the prison holds a dialogue with Punzo’s creatures and is shown as an alienating element, an image to disassemble in a provocative way against its stereotypical imaginary. This journey, which involves the spectator directly, unwinds through the entire relationship established by Compagnia della Fortezza with Shakespeare’s work, concentrating on their last play, "Dopo laTempesta. L’opera segreta di Shakespeare". Here Shakespeare’s characters survive in the form of ghosts and mingle with new ones, which are generated by the short circuit provoked by Punzo’s encounter with the Bard’s piece of work.
2016
Valenti, Cristina
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