La convergenza del contenuto delle norme di diritto societario previste da diversi ordinamenti può classificarsi alla stregua di tre diversi modelli: la piena unificazione, l'armonizzazione e la concorrenza. L'articolo prepara questa cornice concettuale e la usa per studiare le forme societarie europee oggi in vigore o che sono state oggetto di una proposta formale: la Società Europea, la Società Cooperativa Europea, la Società Privata Europea e la Società con un unico socio. Tutti questi tipi sociali formalmente ambiscono all'unificazione normativa, ma nessuno di essi può vantare una disciplina giuridica realmente unificata. Spesso le disposizioni europee rimandano a norme nazionali non solo non unificate ma nemmeno armonizzate, in aree di fondamentale importanza come l'amministrazione e il controllo o i gruppi di società; non dovrebbe dunque sorprendere che tali forme societarie non siano molto usate nella pratica. Il lavoro considera i dati disponibili sulla loro diffusione per concludere che solo poche tra le società costituite utilizzando i modelli europei oggi disponibili svolgono una qualche attività imprenditoriale, e la maggior parte di queste è concentrato in limitate zone dell'Europa centro-orientale. Il sostanziale fallimento così registrato viene dunque spiegato alla luce di alcune caratteristiche delle forme societarie europee, tra cui la complessità della costituzione ed i costi di gestione che discendono dalla loro struttura giuridica. Questi svantaggi non paiono controbilanciati da benefici sufficienti a giustificarli. Una spiegazione ulteriore e più profonda si può poi rinvenire nel fenomeno che viene qui definito "protezionismo normativo", e che impedisce la formazione a livello sovranazionale di forme societarie appetibili agli imprenditori degli Stati membri. Riconoscendo che forzare un'ulteriore convergenza normativa a matrice cooperativa può essere non solo oneroso ma anche poco utile, si deve notare come si possano già riscontrare forme di convergenza non-cooperativa, almeno con riferimento alle forme societarie nazionali appetibili per le piccole imprese. Qui, diversamente da ciò che avviene a livello sovranazionale, la competizione normativa tra ordinamenti non si traduce necessariamente in protezionismo normativo, ma può invece costituire una forza d'emulazione con effetti positivi, in quanto capace di portare alla diffusione di forme societarie ben concepite e di agile utilizzo, che può a sua volta condurre ad una più ampia convergenza spontanea degli ordinamenti nazionali. Approfondendo queste dinamiche si nota inoltre che, fintanto che non vi sarà un sostanziale progresso nell'integrazione politica dell'Unione, il legislatore europeo dovrebbe astenersi da un'ulteriore attività legislativa in questo ambito, evitando di sprecare utili risorse nell'immaginare ed attuare nuove forme societarie, affidandosi in maggior misura alla forza uniformatrice della competizione tra gli ordinamenti nazionali.

Il problema delle forme societarie europee tra unificazione, armonizzazione e concorrenza / Ghetti, Riccardo. - In: RIVISTA DELLE SOCIETÀ. - ISSN 0035-6018. - STAMPA. - LXI:4(2016), pp. 521-567.

Il problema delle forme societarie europee tra unificazione, armonizzazione e concorrenza

GHETTI, RICCARDO
2016

Abstract

La convergenza del contenuto delle norme di diritto societario previste da diversi ordinamenti può classificarsi alla stregua di tre diversi modelli: la piena unificazione, l'armonizzazione e la concorrenza. L'articolo prepara questa cornice concettuale e la usa per studiare le forme societarie europee oggi in vigore o che sono state oggetto di una proposta formale: la Società Europea, la Società Cooperativa Europea, la Società Privata Europea e la Società con un unico socio. Tutti questi tipi sociali formalmente ambiscono all'unificazione normativa, ma nessuno di essi può vantare una disciplina giuridica realmente unificata. Spesso le disposizioni europee rimandano a norme nazionali non solo non unificate ma nemmeno armonizzate, in aree di fondamentale importanza come l'amministrazione e il controllo o i gruppi di società; non dovrebbe dunque sorprendere che tali forme societarie non siano molto usate nella pratica. Il lavoro considera i dati disponibili sulla loro diffusione per concludere che solo poche tra le società costituite utilizzando i modelli europei oggi disponibili svolgono una qualche attività imprenditoriale, e la maggior parte di queste è concentrato in limitate zone dell'Europa centro-orientale. Il sostanziale fallimento così registrato viene dunque spiegato alla luce di alcune caratteristiche delle forme societarie europee, tra cui la complessità della costituzione ed i costi di gestione che discendono dalla loro struttura giuridica. Questi svantaggi non paiono controbilanciati da benefici sufficienti a giustificarli. Una spiegazione ulteriore e più profonda si può poi rinvenire nel fenomeno che viene qui definito "protezionismo normativo", e che impedisce la formazione a livello sovranazionale di forme societarie appetibili agli imprenditori degli Stati membri. Riconoscendo che forzare un'ulteriore convergenza normativa a matrice cooperativa può essere non solo oneroso ma anche poco utile, si deve notare come si possano già riscontrare forme di convergenza non-cooperativa, almeno con riferimento alle forme societarie nazionali appetibili per le piccole imprese. Qui, diversamente da ciò che avviene a livello sovranazionale, la competizione normativa tra ordinamenti non si traduce necessariamente in protezionismo normativo, ma può invece costituire una forza d'emulazione con effetti positivi, in quanto capace di portare alla diffusione di forme societarie ben concepite e di agile utilizzo, che può a sua volta condurre ad una più ampia convergenza spontanea degli ordinamenti nazionali. Approfondendo queste dinamiche si nota inoltre che, fintanto che non vi sarà un sostanziale progresso nell'integrazione politica dell'Unione, il legislatore europeo dovrebbe astenersi da un'ulteriore attività legislativa in questo ambito, evitando di sprecare utili risorse nell'immaginare ed attuare nuove forme societarie, affidandosi in maggior misura alla forza uniformatrice della competizione tra gli ordinamenti nazionali.
2016
Il problema delle forme societarie europee tra unificazione, armonizzazione e concorrenza / Ghetti, Riccardo. - In: RIVISTA DELLE SOCIETÀ. - ISSN 0035-6018. - STAMPA. - LXI:4(2016), pp. 521-567.
Ghetti, Riccardo
File in questo prodotto:
Eventuali allegati, non sono esposti

I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.

Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/592307
 Attenzione

Attenzione! I dati visualizzati non sono stati sottoposti a validazione da parte dell'ateneo

Citazioni
  • ???jsp.display-item.citation.pmc??? ND
  • Scopus ND
  • ???jsp.display-item.citation.isi??? ND
social impact