Nel gennaio 1913 viene fondata a Milano la Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM). Nel 1914 inizia la pubblicazione di “La Radiologia Medica”, rivista ufficiale della Società. Entrambe le iniziative vedono come protagonista Aristide Busi (1874-1939), fondatore della Scuola Radiologica di Bologna e presidente della SIRM dal 1913 al 1918. Nell’estate del 1914 scoppia la 1° Guerra Mondiale che si protrarrà fino alla fine del 1918. Scopo della mia ricerca, condotta sui fascicoli de “La Radiologia Medica” custoditi presso la Radiologia dell’Università di Bologna, è stato quello di indagare quale impatto lo scoppio della guerra e le successive vicende abbiano avuto sull’attività e sulla produzione scientifica dei proto-radiologi italiani. Tra i risultati emerge il grande interesse che i Radiologi dell’epoca mostravano verso lo sviluppo di tecnologie radiologiche da campo e l’organizzazione dei servizi radiologici in trincea e al fronte, oltre che verso la localizzazione di corpi estranei metallici e altri traumi bellici. Particolare interesse venne rivolto alla produzione e all’impiego delle “ambulanze radiologiche”, contemporaneamente proposte e impiegate sul campo da Marie e Irène Curie. La dosimetria e la radioprotezione non rientravano tra le considerazioni primarie dei Radiologi italiani.
Fughelli, P. (2016). La Radiologia italiana nella Grande Guerra, dalle pagine de La Radiologia Medica.. Padova : Cleup Editore.
La Radiologia italiana nella Grande Guerra, dalle pagine de La Radiologia Medica.
FUGHELLI, PATRIZIA
2016
Abstract
Nel gennaio 1913 viene fondata a Milano la Società Italiana di Radiologia Medica (SIRM). Nel 1914 inizia la pubblicazione di “La Radiologia Medica”, rivista ufficiale della Società. Entrambe le iniziative vedono come protagonista Aristide Busi (1874-1939), fondatore della Scuola Radiologica di Bologna e presidente della SIRM dal 1913 al 1918. Nell’estate del 1914 scoppia la 1° Guerra Mondiale che si protrarrà fino alla fine del 1918. Scopo della mia ricerca, condotta sui fascicoli de “La Radiologia Medica” custoditi presso la Radiologia dell’Università di Bologna, è stato quello di indagare quale impatto lo scoppio della guerra e le successive vicende abbiano avuto sull’attività e sulla produzione scientifica dei proto-radiologi italiani. Tra i risultati emerge il grande interesse che i Radiologi dell’epoca mostravano verso lo sviluppo di tecnologie radiologiche da campo e l’organizzazione dei servizi radiologici in trincea e al fronte, oltre che verso la localizzazione di corpi estranei metallici e altri traumi bellici. Particolare interesse venne rivolto alla produzione e all’impiego delle “ambulanze radiologiche”, contemporaneamente proposte e impiegate sul campo da Marie e Irène Curie. La dosimetria e la radioprotezione non rientravano tra le considerazioni primarie dei Radiologi italiani.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.