La situazione di numerosi centri storici, anche proclamati dell'UNESCO patrimonio dell'umanità, è a rischio antropico e naturale. Molto di quanto vediamo con sgomento e orrore accadere potrebbe essere diminuito o addirittura evitato nella sua drammaticità se venissero applicate precauzioni possibili, secondo i criteri già indicati nel secolo scorso da Giovanni Urbani, cui si deve la messa a punto dei criteri necessari per la manutenzione programmata, ciò che consentirebbe appunto di ridurre il danno in caso di terremoti, inondazioni, attacchi terroristici. Per procedere in questa direzione, all'interno del programma NESCO ???, è stata effettuata una ricerca sul campo a Byblos, per verificare come una procedura che potrebbe divenire addirittura standard per semplicità e coinvolgerebbe la popolazione del luogo, con tutti gli evidenti vantaggi che ciò potrebbe comportare, sarebbe attuabile. Da ciò una ipotesi di protocollo internazionale. in questa sede viene discusso il principio da cui discende il progetto che quindi si illustra e quanto è stato verificato sul campo, attraverso una campagna condotta a Byblos.
Biagi Maino, D. (2017). Verso la città resiliente? L'esperienza di Byblos. KERMES, XXVIII(99), 23-28.
Verso la città resiliente? L'esperienza di Byblos
BIAGI, DONATELLA
2017
Abstract
La situazione di numerosi centri storici, anche proclamati dell'UNESCO patrimonio dell'umanità, è a rischio antropico e naturale. Molto di quanto vediamo con sgomento e orrore accadere potrebbe essere diminuito o addirittura evitato nella sua drammaticità se venissero applicate precauzioni possibili, secondo i criteri già indicati nel secolo scorso da Giovanni Urbani, cui si deve la messa a punto dei criteri necessari per la manutenzione programmata, ciò che consentirebbe appunto di ridurre il danno in caso di terremoti, inondazioni, attacchi terroristici. Per procedere in questa direzione, all'interno del programma NESCO ???, è stata effettuata una ricerca sul campo a Byblos, per verificare come una procedura che potrebbe divenire addirittura standard per semplicità e coinvolgerebbe la popolazione del luogo, con tutti gli evidenti vantaggi che ciò potrebbe comportare, sarebbe attuabile. Da ciò una ipotesi di protocollo internazionale. in questa sede viene discusso il principio da cui discende il progetto che quindi si illustra e quanto è stato verificato sul campo, attraverso una campagna condotta a Byblos.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.