Nel 2003 è apparso il saggio di Eleonora Rocconi, Le parole delle Muse. La formazione del lessico tecnico musicale nella Grecia antica, quinto dei «Quaderni» dei «Seminari Romani di cultura greca» (Roma, Quasar). Al lettore non classicista, ma sensibile a un’indagine nel laboratorio della formazione linguistica nel mondo antico, che è anche formazione del pensiero, va suggerita la considerazione che le esperienze sonore erano una parte rilevante dell’orizzonte uditivo e delle riflessioni dei Greci e che, come tali, esse sono diffusamente documentate nei testi di letterati, storici e filosofi, ma anche di geografi, architetti, medici, botanici, zoologi, grammatici, retori e molti altri . Per questa ragione non sarà mai abbastanza sottolineata l’utilità delle ricerche di linguistica storica sia sulla formazione delle ‘parole della musica’ sia sui loro usi non tecnici, a iniziare dalla loro presenza nei testi scritti per un pubblico di non specialisti. Eleonora Rocconi si muove su questa linea e indaga le numerose testimonianze precedenti l’elaborazione dei trattati, dai testi omerici a quelli della lirica di VI e V secolo a.C., alla ricerca delle tracce dei termini che solo più tardi si specializzeranno. È noto che la lessicografia musicale è una «disciplina di frontiera». Proprio per questo un libro di questo genere può interessare differenti gruppi di lettori: sia il pubblico dei grecisti per il sapere specialistico su un settore ancora poco indagato della terminologia, sia quello degli storici della musica per l’ampliamento e la diversificazione delle tipologie di fonti presentate, sia, forse, persino quello dei filosofi della musica per le nuove prospettive storiche per l’estetica musicale costituite dal linguaggio metaforico. Ciò che importa però è che questo libro sia letto dagli studiosi di entrambe le discipline, antichisti e musicologi, che inviterei almeno questa volta a superare la barriera (apparente) dell’uso dei caratteri greci (che ho qui traslitterato), anche grazie all’utile Glossario, che contiene le traduzioni della terminologia musicale citata. Solo dalla lettura e dalla riflessione si contribuirà ad abbattere la «frontiera» e a intensificare il dialogo, che è iniziato non meno di quarant’anni fa. Quarant’anni sono un arco di tempo abbastanza ampio e senz’altro significativo per verificare la diffusione e il radicamento di linee di ricerca in qualsiasi àmbito: questo libro dimostra che non fa eccezione neppure il settore interdisciplinare degli studi riguardante la terminologia musicale nei testi greci e latini di età antica.

recensione a: ELEONORA ROCCONI, Le parole delle Muse. La formazione del lessico tecnico musicale nella Grecia antica, Roma, Quasar, 2003 («Seminari Romani di cultura greca. Quaderni - 5»), 147pp / D. Restani. - In: IL SAGGIATORE MUSICALE. - ISSN 1123-8615. - STAMPA. - XV. 2008, n.1:(2008), pp. 144-147.

recensione a: ELEONORA ROCCONI, Le parole delle Muse. La formazione del lessico tecnico musicale nella Grecia antica, Roma, Quasar, 2003 («Seminari Romani di cultura greca. Quaderni - 5»), 147pp.

RESTANI, DONATELLA
2008

Abstract

Nel 2003 è apparso il saggio di Eleonora Rocconi, Le parole delle Muse. La formazione del lessico tecnico musicale nella Grecia antica, quinto dei «Quaderni» dei «Seminari Romani di cultura greca» (Roma, Quasar). Al lettore non classicista, ma sensibile a un’indagine nel laboratorio della formazione linguistica nel mondo antico, che è anche formazione del pensiero, va suggerita la considerazione che le esperienze sonore erano una parte rilevante dell’orizzonte uditivo e delle riflessioni dei Greci e che, come tali, esse sono diffusamente documentate nei testi di letterati, storici e filosofi, ma anche di geografi, architetti, medici, botanici, zoologi, grammatici, retori e molti altri . Per questa ragione non sarà mai abbastanza sottolineata l’utilità delle ricerche di linguistica storica sia sulla formazione delle ‘parole della musica’ sia sui loro usi non tecnici, a iniziare dalla loro presenza nei testi scritti per un pubblico di non specialisti. Eleonora Rocconi si muove su questa linea e indaga le numerose testimonianze precedenti l’elaborazione dei trattati, dai testi omerici a quelli della lirica di VI e V secolo a.C., alla ricerca delle tracce dei termini che solo più tardi si specializzeranno. È noto che la lessicografia musicale è una «disciplina di frontiera». Proprio per questo un libro di questo genere può interessare differenti gruppi di lettori: sia il pubblico dei grecisti per il sapere specialistico su un settore ancora poco indagato della terminologia, sia quello degli storici della musica per l’ampliamento e la diversificazione delle tipologie di fonti presentate, sia, forse, persino quello dei filosofi della musica per le nuove prospettive storiche per l’estetica musicale costituite dal linguaggio metaforico. Ciò che importa però è che questo libro sia letto dagli studiosi di entrambe le discipline, antichisti e musicologi, che inviterei almeno questa volta a superare la barriera (apparente) dell’uso dei caratteri greci (che ho qui traslitterato), anche grazie all’utile Glossario, che contiene le traduzioni della terminologia musicale citata. Solo dalla lettura e dalla riflessione si contribuirà ad abbattere la «frontiera» e a intensificare il dialogo, che è iniziato non meno di quarant’anni fa. Quarant’anni sono un arco di tempo abbastanza ampio e senz’altro significativo per verificare la diffusione e il radicamento di linee di ricerca in qualsiasi àmbito: questo libro dimostra che non fa eccezione neppure il settore interdisciplinare degli studi riguardante la terminologia musicale nei testi greci e latini di età antica.
2008
recensione a: ELEONORA ROCCONI, Le parole delle Muse. La formazione del lessico tecnico musicale nella Grecia antica, Roma, Quasar, 2003 («Seminari Romani di cultura greca. Quaderni - 5»), 147pp / D. Restani. - In: IL SAGGIATORE MUSICALE. - ISSN 1123-8615. - STAMPA. - XV. 2008, n.1:(2008), pp. 144-147.
D. Restani
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