Nella sua «piccola storia dell’Illuminismo tedesco» Terence James Reed afferma senza mezzi termini che, fuori dalla Germania, «al di là della cerchia degli specialisti [...] poco o nulla si sa di una variante tedesca dell’Illuminismo». A conferma della sua convinzione nomina sei scrittori dell’Aufklärung «che internazionalmente non hanno quasi peso»: Moses Mendelssohn (1729-1786), Friedrich Nicolai (1733-1811), Christian Garve (1742-1798), grande saggista e traduttore, Georg Christoph Lichtenberg (1742-1799), Georg Forster, morto non ancora quarantenne a Parigi come rifugiato politico, e il suo quasi coetaneo Karl Philipp Moritz, che nel 1783 fonda la prima rivista al mondo di psicologia sperimentale, un «Magazin» dal titolo «Gnothi Sauton». Questi autori oggi appannaggio di specialisti hanno una vistosa caratteristica comune: sono tutti maestri della «forma breve». Winckelmann, Lessing, Herder sono testimoni di pari autorevolezza di questo fenomeno tuttora ben lungi da un adeguato riconoscimento. Garve, che a fine secolo diventa il maggiore esponente della resistenza alla filosofia trascendentale, lascia le riflessioni più articolate sulle ragioni che fanno dell’età di Lichtenberg il primo momento d’oro della forma breve e ne trae un bilancio drastico: “In tutti gli ambiti della nostra letteratura le nostre migliori teste ci hanno dato solo frammenti, le opere grosse sono solo di teste mediocri”.
Forma breve e Lumi. Le sorprese dell’età di Lichtenberg
CANTARUTTI, GIULIA
2016
Abstract
Nella sua «piccola storia dell’Illuminismo tedesco» Terence James Reed afferma senza mezzi termini che, fuori dalla Germania, «al di là della cerchia degli specialisti [...] poco o nulla si sa di una variante tedesca dell’Illuminismo». A conferma della sua convinzione nomina sei scrittori dell’Aufklärung «che internazionalmente non hanno quasi peso»: Moses Mendelssohn (1729-1786), Friedrich Nicolai (1733-1811), Christian Garve (1742-1798), grande saggista e traduttore, Georg Christoph Lichtenberg (1742-1799), Georg Forster, morto non ancora quarantenne a Parigi come rifugiato politico, e il suo quasi coetaneo Karl Philipp Moritz, che nel 1783 fonda la prima rivista al mondo di psicologia sperimentale, un «Magazin» dal titolo «Gnothi Sauton». Questi autori oggi appannaggio di specialisti hanno una vistosa caratteristica comune: sono tutti maestri della «forma breve». Winckelmann, Lessing, Herder sono testimoni di pari autorevolezza di questo fenomeno tuttora ben lungi da un adeguato riconoscimento. Garve, che a fine secolo diventa il maggiore esponente della resistenza alla filosofia trascendentale, lascia le riflessioni più articolate sulle ragioni che fanno dell’età di Lichtenberg il primo momento d’oro della forma breve e ne trae un bilancio drastico: “In tutti gli ambiti della nostra letteratura le nostre migliori teste ci hanno dato solo frammenti, le opere grosse sono solo di teste mediocri”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.