Christian Joseph Jagemann (1735-1804) è noto agli studiosi di estetica per il saggio sul buon gusto nelle belle arti scoperto nel 1910 da Benedetto Croce e ai linguisti per il fortunatissimo Dizionario italiano-tedesco e tedesco-italiano uscito per la prima volta nel 1790. Nel presente contributo viene studiato come esempio del ruolo degli incontri in biblioteca e del transfert materiale di libri, sfruttando materiale inedito a partire dalle lettere indirizzategli da Carlo Denina oggi conservate nel Goethe-und-Schiller-Archiv di Weimar. L’acquisto del De tribus impostoribus compiuto da Jagemann nel periodo in cui era bibliotecario a Weimar viene esaminato nel suo retroterra, così pure il suo interesse per Galileo, da cui nasce la Geschichte des Lebens und Schriften des Galileo Galilei (1784-1785). Lo studio del fondo Amaduzzi della Rubiconia Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone mostra a quali ambienti e a quali istanze di rinnovamento scientifico e di rinnovamento religioso fosse legato Jagemann durante il periodo trascorso fra Firenze e Roma, quando grazie a Giovanni Lami diventa membro dell’Accademia fiorentina dei Georgofili. Vengono studiati in particolare il manoscritto del 1762 (Cod 303 della Biblioteca Angelica), le traduzioni tratte dal “Giornale de’ letterati di Pisa” e la traduzione della Neue Erdbeschreibung di Büsching. Risultato della ricerca è quello di avere ricostruito il percorso sotteso alla “Gazzetta di Weimar” (apparsa fra il 1787 e il 1789, ristampata anastaticamente senza alcun commento nel 1999) e di avere più in generale recuperato l’effettiva ricchezza e complessità della mediazione culturale di questo tedesco nato cattolico e morto protestante, da riconoscersi come figura cruciale nel transfert culturale italo-tedesco.
Cantarutti, G. (2016). Jagemann segreto. Incontri e sorprese sull vie delle idee fra Italia e Germania. Tubingen : Stauffenburg.
Jagemann segreto. Incontri e sorprese sull vie delle idee fra Italia e Germania
CANTARUTTI, GIULIA
2016
Abstract
Christian Joseph Jagemann (1735-1804) è noto agli studiosi di estetica per il saggio sul buon gusto nelle belle arti scoperto nel 1910 da Benedetto Croce e ai linguisti per il fortunatissimo Dizionario italiano-tedesco e tedesco-italiano uscito per la prima volta nel 1790. Nel presente contributo viene studiato come esempio del ruolo degli incontri in biblioteca e del transfert materiale di libri, sfruttando materiale inedito a partire dalle lettere indirizzategli da Carlo Denina oggi conservate nel Goethe-und-Schiller-Archiv di Weimar. L’acquisto del De tribus impostoribus compiuto da Jagemann nel periodo in cui era bibliotecario a Weimar viene esaminato nel suo retroterra, così pure il suo interesse per Galileo, da cui nasce la Geschichte des Lebens und Schriften des Galileo Galilei (1784-1785). Lo studio del fondo Amaduzzi della Rubiconia Accademia dei Filopatridi di Savignano sul Rubicone mostra a quali ambienti e a quali istanze di rinnovamento scientifico e di rinnovamento religioso fosse legato Jagemann durante il periodo trascorso fra Firenze e Roma, quando grazie a Giovanni Lami diventa membro dell’Accademia fiorentina dei Georgofili. Vengono studiati in particolare il manoscritto del 1762 (Cod 303 della Biblioteca Angelica), le traduzioni tratte dal “Giornale de’ letterati di Pisa” e la traduzione della Neue Erdbeschreibung di Büsching. Risultato della ricerca è quello di avere ricostruito il percorso sotteso alla “Gazzetta di Weimar” (apparsa fra il 1787 e il 1789, ristampata anastaticamente senza alcun commento nel 1999) e di avere più in generale recuperato l’effettiva ricchezza e complessità della mediazione culturale di questo tedesco nato cattolico e morto protestante, da riconoscersi come figura cruciale nel transfert culturale italo-tedesco.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.