La normativa nazionale italiana relativa alla protezione della popolazione dalla esposizione ai campi elettromagnetici fa riferimento alla “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici, elettromagnetici” (L.36/2001), e al successivo DPCM 8/7/2003. Nell’ambito dei criteri localizzativi e degli standard per la pianificazione territoriale e urbanistica, alcune regioni italiane hanno legiferato in materia, riprendendo i limiti contenuti nella normativa nazionale, oppure definendo, mediante Leggi Regionali, obiettivi di qualità assai stringenti. In particolare, si può osservare come gli obiettivi di qualità stabiliti da Emilia Romagna, Toscana e Veneto (0,2 μT per il campo di induzione magnetica alla frequenza di 50 Hz), siano limiti estremamente cautelativi, che richiedono una attenta valutazione dei campi di induzione magnetica nelle aree in prossimità di installazioni elettriche, quali linee elettriche o cabine di trasformazione. Focalizzando l’attenzione sulle cabine di trasformazione MT/BT, appare evidente che il problema del rispetto degli obiettivi di qualità diviene particolarmente rilevante quando le cabine sono localizzate in città e realizzate all’interno degli edifici. In questi casi, la normativa rende necessario verificare la destinazione d’uso dei locali adiacenti alla cabina, controllando che essi non siano destinati alla permanenza continuativa di persone. La presente ricerca ha lo scopo di realizzare e validare sperimentalmente un modello d calcolo numerico atto alla valutazione del campo di induzione magnetica disperso dai trasformatori.
M. Breschi, A. Cristofolini (2007). ANALISI DEL CAMPO DI INDUZIONE MAGNETICA DISPERSO DA TRASFORMATORI: CALCOLO E MISURE. FIRENZE : Manetti.
ANALISI DEL CAMPO DI INDUZIONE MAGNETICA DISPERSO DA TRASFORMATORI: CALCOLO E MISURE
BRESCHI, MARCO;CRISTOFOLINI, ANDREA
2007
Abstract
La normativa nazionale italiana relativa alla protezione della popolazione dalla esposizione ai campi elettromagnetici fa riferimento alla “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici, elettromagnetici” (L.36/2001), e al successivo DPCM 8/7/2003. Nell’ambito dei criteri localizzativi e degli standard per la pianificazione territoriale e urbanistica, alcune regioni italiane hanno legiferato in materia, riprendendo i limiti contenuti nella normativa nazionale, oppure definendo, mediante Leggi Regionali, obiettivi di qualità assai stringenti. In particolare, si può osservare come gli obiettivi di qualità stabiliti da Emilia Romagna, Toscana e Veneto (0,2 μT per il campo di induzione magnetica alla frequenza di 50 Hz), siano limiti estremamente cautelativi, che richiedono una attenta valutazione dei campi di induzione magnetica nelle aree in prossimità di installazioni elettriche, quali linee elettriche o cabine di trasformazione. Focalizzando l’attenzione sulle cabine di trasformazione MT/BT, appare evidente che il problema del rispetto degli obiettivi di qualità diviene particolarmente rilevante quando le cabine sono localizzate in città e realizzate all’interno degli edifici. In questi casi, la normativa rende necessario verificare la destinazione d’uso dei locali adiacenti alla cabina, controllando che essi non siano destinati alla permanenza continuativa di persone. La presente ricerca ha lo scopo di realizzare e validare sperimentalmente un modello d calcolo numerico atto alla valutazione del campo di induzione magnetica disperso dai trasformatori.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.