Negli ultimi anni la serialità televisiva – e in particolare i quality drama - hanno conquistato ampi spazi mediali insieme a diversi riconoscimenti istituzionali: si tratta di un fenomeno che segna una nuova Golden Age, con conseguenze significative sia nelle abitudini e usi delle audience, sia nelle riflessioni e studi dei ricercatori. L’apprezzamento dei pubblici è particolarmente evidente online, negli ambienti social, dove gli utenti si connettono fra loro e producono riferimenti alle storie, per discuterne, appropriarsene, gestirle in perimetri definiti e secondo norme condivise. In questo intervento si cercherà, in particolar modo, di analizzare la relazione fra alcuni specifici quality drama e l’ambiente facebook, il quale rappresenta di fatto un contesto comunicativo, socio-culturale e simbolico aggiuntivo. Nelle pagine facebook, infatti, le audience oltre a discutere, condividere e socializzare, definire linguaggi idiolettali, mettono in atto dei veri e propri programmi di organizzazione condivisa della visione, dove il ritmo scandito dalla programmazione televisiva, mediante annunci, promo e visione della puntata, produce una programmazione di secondo livello, quella degli utenti, con un proprio ritmo e abitudini che si consolidano nel tempo. A partire da queste prime riflessioni le questioni più importanti che ci interessa investigare sono: - è possibile affermare che la fruizione di una serie TV comprenda anche il monitoraggio quotidiano dei suoi sviluppi su un ambiente social come facebook? - che tipo di immaginari vengono qui evocati? Quale tipo di “traslazioni” possono essere osservate nelle diverse pagine facebook legate a una serie di successo? - in che misura le discussioni nel social possono configurarsi come un testo “altro” rispetto al quality drama? - i meccanismi che vanno a consolidarsi possono essere considerati parte di una serialità di secondo livello?
Mascio, A. (2016). I quality drama. Dal prodotto televisivo agli spazi di Facebook. MEDIASCAPES JOURNAL, 7(7 (2016) Serialization Landscape II. Tra letteratura, teatro e web), 115-126.
I quality drama. Dal prodotto televisivo agli spazi di Facebook
MASCIO, ANTONELLA
2016
Abstract
Negli ultimi anni la serialità televisiva – e in particolare i quality drama - hanno conquistato ampi spazi mediali insieme a diversi riconoscimenti istituzionali: si tratta di un fenomeno che segna una nuova Golden Age, con conseguenze significative sia nelle abitudini e usi delle audience, sia nelle riflessioni e studi dei ricercatori. L’apprezzamento dei pubblici è particolarmente evidente online, negli ambienti social, dove gli utenti si connettono fra loro e producono riferimenti alle storie, per discuterne, appropriarsene, gestirle in perimetri definiti e secondo norme condivise. In questo intervento si cercherà, in particolar modo, di analizzare la relazione fra alcuni specifici quality drama e l’ambiente facebook, il quale rappresenta di fatto un contesto comunicativo, socio-culturale e simbolico aggiuntivo. Nelle pagine facebook, infatti, le audience oltre a discutere, condividere e socializzare, definire linguaggi idiolettali, mettono in atto dei veri e propri programmi di organizzazione condivisa della visione, dove il ritmo scandito dalla programmazione televisiva, mediante annunci, promo e visione della puntata, produce una programmazione di secondo livello, quella degli utenti, con un proprio ritmo e abitudini che si consolidano nel tempo. A partire da queste prime riflessioni le questioni più importanti che ci interessa investigare sono: - è possibile affermare che la fruizione di una serie TV comprenda anche il monitoraggio quotidiano dei suoi sviluppi su un ambiente social come facebook? - che tipo di immaginari vengono qui evocati? Quale tipo di “traslazioni” possono essere osservate nelle diverse pagine facebook legate a una serie di successo? - in che misura le discussioni nel social possono configurarsi come un testo “altro” rispetto al quality drama? - i meccanismi che vanno a consolidarsi possono essere considerati parte di una serialità di secondo livello?I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.