In cadaveri in avanzato stato di putrefazione la diagnosi differenziale tra ferita vitale e post-mortale può apparire difficoltosa a causa delle alterazioni indotte da fenomeni autolitici-putrefattivi. Nel presente studio gli Autori propongono l’applicazione di colorazioni istochimiche su ferite cutanee vitali di recentissima insorgenza (<30 minuti antecedenti il decesso) e post-mortali sottoposte a putrefazione standardizzata. Rispetto all’ematossilina-eosina, le colorazioni di Giemsa e di Picro-Mallory, aumentando il contrasto tra eritrociti e tessuto connettivo, hanno permesso una migliore visualizzazione della dissociazione emorragica dei margini della ferita fino a due settimane dalla morte.
Paolo, F., Michele, C., Guido, V., Alessandro, A., V., M., Giovanni, C., et al. (2013). Studio istochimico di ferite cutanee putrefatte. ZACCHIA, 30, 1-8.
Studio istochimico di ferite cutanee putrefatte
Paolo Fais;
2013
Abstract
In cadaveri in avanzato stato di putrefazione la diagnosi differenziale tra ferita vitale e post-mortale può apparire difficoltosa a causa delle alterazioni indotte da fenomeni autolitici-putrefattivi. Nel presente studio gli Autori propongono l’applicazione di colorazioni istochimiche su ferite cutanee vitali di recentissima insorgenza (<30 minuti antecedenti il decesso) e post-mortali sottoposte a putrefazione standardizzata. Rispetto all’ematossilina-eosina, le colorazioni di Giemsa e di Picro-Mallory, aumentando il contrasto tra eritrociti e tessuto connettivo, hanno permesso una migliore visualizzazione della dissociazione emorragica dei margini della ferita fino a due settimane dalla morte.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.