Nell’attuale panorama internazionale, in cui frodi e reati prescindono sempre più dai confini geografici e giuridici, appare imprescindibile studiare e sviluppare nuovi e migliori metodi di raccolta delle informazioni e di cooperazione fra le diverse amministrazioni coinvolte, sia in ambito amministrativo che penale. Per quanto attiene in particolare alla tutela degli interessi dell’Unione Europea, su cui le frodi doganali e fiscali incidono in modo significativo, la consapevolezza dei limiti di un approccio diviso e gestito autonomamente dai singoli Stati Membri e della necessità di sviluppare un sistema di contrasto più efficiente sta lentamente diventando patrimonio comune, anche sotto la pressione dalla recente crisi economica. Quello su cui ancora si fatica a trovare un accordo, tuttavia, sono le modalità con cui realizzare tale innovazione, tutelando da un lato i diritti dei soggetti coinvolti in indagini con base in diversi paesi e, dall’altro, tenendo conto delle ritrosie di molti Stati a cedere sovranità in un ambito tanto delicato. La presente analisi si concentra sul sistema di indagine e circolazione probatoria posto in essere dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode, descrivendone prima i mezzi di indagine più utilizzati e le garanzie ivi previste, poi gli strumenti di cooperazione amministrativa e la loro rilevanza anche nel processo penale, tenendo conto dell’attuale scenario legislativo europeo in materia.
Giulia, L. (2015). Cooperazione amministrativa e circolazione probatoria nelle frodi doganali e fiscali. Il ruolo dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) alla luce della direttiva OEI e del progetto EPPO. DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO, 23 settembre 2015, 1-18.
Cooperazione amministrativa e circolazione probatoria nelle frodi doganali e fiscali. Il ruolo dell'Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) alla luce della direttiva OEI e del progetto EPPO
LASAGNI, GIULIA
2015
Abstract
Nell’attuale panorama internazionale, in cui frodi e reati prescindono sempre più dai confini geografici e giuridici, appare imprescindibile studiare e sviluppare nuovi e migliori metodi di raccolta delle informazioni e di cooperazione fra le diverse amministrazioni coinvolte, sia in ambito amministrativo che penale. Per quanto attiene in particolare alla tutela degli interessi dell’Unione Europea, su cui le frodi doganali e fiscali incidono in modo significativo, la consapevolezza dei limiti di un approccio diviso e gestito autonomamente dai singoli Stati Membri e della necessità di sviluppare un sistema di contrasto più efficiente sta lentamente diventando patrimonio comune, anche sotto la pressione dalla recente crisi economica. Quello su cui ancora si fatica a trovare un accordo, tuttavia, sono le modalità con cui realizzare tale innovazione, tutelando da un lato i diritti dei soggetti coinvolti in indagini con base in diversi paesi e, dall’altro, tenendo conto delle ritrosie di molti Stati a cedere sovranità in un ambito tanto delicato. La presente analisi si concentra sul sistema di indagine e circolazione probatoria posto in essere dall’Ufficio europeo per la lotta antifrode, descrivendone prima i mezzi di indagine più utilizzati e le garanzie ivi previste, poi gli strumenti di cooperazione amministrativa e la loro rilevanza anche nel processo penale, tenendo conto dell’attuale scenario legislativo europeo in materia.File | Dimensione | Formato | |
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