Nel 1586 Torquato Tasso, dopo una meditata rilettura di Aristotele (che nella Poetica aveva sancito la superiorità della tragedia sull'epica), si cimenta nel genere tragico con il Re Torrismondo (pubblicato a Bergamo nel 1587) che riprende il giovanile Galealto, rimasto interrotto nel 1573. Il Tasso, come è noto, non aveva dedicato una trattazione specifica al genere della tragedia, sebbene qualche osservazione possa essere recuperata dai Discorsi. Il dramma ambienta in un lontano Settentrione vicende di onore, amore, amicizia. E particolarmente significativa appare la scelta dell'aspro e orrido paesaggio nordico, tra cronaca e leggenda, come scenografia del dramma, che il Tasso desume dall’Historia de gentibus septentrionalibus (1555) di Olao Magno (già sfruttata nel dialogo del Messaggiero) e dalla Historia de omnibus gothorum sueonumque regibus (1544) di Giovanni Magno. Il mio intervento intende quindi riconsiderare, nel solco degli studi sulle complesse strategie intertestuali messe in atto dal Tasso, le fonti storiche del Torrismondo, allo scopo di valutare in quali modi e forme questi testi offrissero al Tasso, non soltanto un mero materiale erudito, quanto piuttosto lo spunto e l'impulso per una rappresentazione delle passioni umane più radicali e oscure.
Giunta, F. (2014). Cronache e miti del Settentrione nel Torrismondo di Tasso. Roma : Adi Editore.
Cronache e miti del Settentrione nel Torrismondo di Tasso
GIUNTA, FABIO
2014
Abstract
Nel 1586 Torquato Tasso, dopo una meditata rilettura di Aristotele (che nella Poetica aveva sancito la superiorità della tragedia sull'epica), si cimenta nel genere tragico con il Re Torrismondo (pubblicato a Bergamo nel 1587) che riprende il giovanile Galealto, rimasto interrotto nel 1573. Il Tasso, come è noto, non aveva dedicato una trattazione specifica al genere della tragedia, sebbene qualche osservazione possa essere recuperata dai Discorsi. Il dramma ambienta in un lontano Settentrione vicende di onore, amore, amicizia. E particolarmente significativa appare la scelta dell'aspro e orrido paesaggio nordico, tra cronaca e leggenda, come scenografia del dramma, che il Tasso desume dall’Historia de gentibus septentrionalibus (1555) di Olao Magno (già sfruttata nel dialogo del Messaggiero) e dalla Historia de omnibus gothorum sueonumque regibus (1544) di Giovanni Magno. Il mio intervento intende quindi riconsiderare, nel solco degli studi sulle complesse strategie intertestuali messe in atto dal Tasso, le fonti storiche del Torrismondo, allo scopo di valutare in quali modi e forme questi testi offrissero al Tasso, non soltanto un mero materiale erudito, quanto piuttosto lo spunto e l'impulso per una rappresentazione delle passioni umane più radicali e oscure.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.