Paola Italia ripubblica il volume di Alberto Savinio, Sorte dell'Europa, uscito da Bompiani nel 1945, e costituito da articoli e interventi pubblicati tra il 25 luglio e l'8 settembre 1943 e dal 4 giugno alla fine del 1944. Attraverso le inedite lettere scambiate con il proprio Editore, Valentino Bompiani, Alberto Savinio traccia un profilo della Storia d'Europa di ancora grande attualità. Mai più ristampati da allora, questi testi, in cui si respira dappertutto l’euforia della liberazione dal fascismo, si rivelano oggi consolante esempio di come un grande scrittore, imprendibile per natura e dilettante per elezione, possa dare prova di una chiaroveggenza e lucidità politica che in ben rari casi troveremmo negli storici e uomini politici suoi contemporanei. Saltando le alternative opprimenti dei blocchi e irridendo le varie borie nazionali, Savinio sembra già parlarci dell’«Europa di oggi», quell’Europa che si è faticosamente costruita negli ultimi decenni – e deve ancora costruirsi. Si direbbe, anzi, che la prospettiva di Savinio rimanga tuttora da recuperare: consapevole dello stato di inermità e cecità politica verso cui l’Europa delle nazioni si stava avviando, Savinio infatti concludeva questi scritti augurandosi addirittura che il movimento della resistenza partigiana trovasse il suo sbocco in un’Europa unita: «L’appello che chiude il manifesto del comunismo va aggiornato così: “Partigiani di tutta l’Europa, unitevi!”, intendendo per partigiani e partigianismo l’elemento dell’Europa che opera per impulso proprio, e non per ordine o ispirazione altrui». Se così non è stato, nessuno ha buone ragioni per rallegrarsene – e la prospettiva è sempre aperta.
Paola Italia (2014). Nota al testo a Alberto Savinio, Sorte dell'Europa. MILANO : ADELPHI EDIZIONI.
Nota al testo a Alberto Savinio, Sorte dell'Europa
ITALIA, PAOLA MARIA CARMELA
2014
Abstract
Paola Italia ripubblica il volume di Alberto Savinio, Sorte dell'Europa, uscito da Bompiani nel 1945, e costituito da articoli e interventi pubblicati tra il 25 luglio e l'8 settembre 1943 e dal 4 giugno alla fine del 1944. Attraverso le inedite lettere scambiate con il proprio Editore, Valentino Bompiani, Alberto Savinio traccia un profilo della Storia d'Europa di ancora grande attualità. Mai più ristampati da allora, questi testi, in cui si respira dappertutto l’euforia della liberazione dal fascismo, si rivelano oggi consolante esempio di come un grande scrittore, imprendibile per natura e dilettante per elezione, possa dare prova di una chiaroveggenza e lucidità politica che in ben rari casi troveremmo negli storici e uomini politici suoi contemporanei. Saltando le alternative opprimenti dei blocchi e irridendo le varie borie nazionali, Savinio sembra già parlarci dell’«Europa di oggi», quell’Europa che si è faticosamente costruita negli ultimi decenni – e deve ancora costruirsi. Si direbbe, anzi, che la prospettiva di Savinio rimanga tuttora da recuperare: consapevole dello stato di inermità e cecità politica verso cui l’Europa delle nazioni si stava avviando, Savinio infatti concludeva questi scritti augurandosi addirittura che il movimento della resistenza partigiana trovasse il suo sbocco in un’Europa unita: «L’appello che chiude il manifesto del comunismo va aggiornato così: “Partigiani di tutta l’Europa, unitevi!”, intendendo per partigiani e partigianismo l’elemento dell’Europa che opera per impulso proprio, e non per ordine o ispirazione altrui». Se così non è stato, nessuno ha buone ragioni per rallegrarsene – e la prospettiva è sempre aperta.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.