Il testo introduce una raccolta di saggi dedicati a uno tra i libri di poesie più affascinanti e ancora misteriosi di Leopardi, i Versi del 1826, che nel volume, a cura dell'autrice, viene attraversato con gli strumenti della filologia, testo dopo testo, e riportato alla sua dimensione storica, letteraria e poetica per cercare, con l’analisi minuta e puntuale delle singole varianti, così come con quella delle tematiche intertestuali, di ripercorrerne la storia e lo stile. Si sono raccolti intorno a un maestro come Luigi Blasucci, tornato sulla dinamica tra “sensibilità” e “disincanto” negli Idilli, in un’inedita, affascinante rilettura di quelle «avventure storiche», alcuni dei principali studiosi di Leopardi come Marco Antonio Bazzocchi, che per primo ha ripreso lo studio della geografia e storia dei Versi, e Franco D’Intino, che qui ha affrontato lo Spavento notturno in una nuova prospettiva critica, analitica e tematica, che irradia su tutti gli altri componimenti l’interpretazione dell’ultimo idillio come «evento archetipico della caduta e al tempo stesso il processo poetico di ricostituzione, attraverso la parola poetica, di quell’interezza che è andata distrutta».
Italia, P.M.C. (2014). Ragioni di un libro. L’ ELLISSE, IX(2), 7-17.
Ragioni di un libro
ITALIA, PAOLA MARIA CARMELA
2014
Abstract
Il testo introduce una raccolta di saggi dedicati a uno tra i libri di poesie più affascinanti e ancora misteriosi di Leopardi, i Versi del 1826, che nel volume, a cura dell'autrice, viene attraversato con gli strumenti della filologia, testo dopo testo, e riportato alla sua dimensione storica, letteraria e poetica per cercare, con l’analisi minuta e puntuale delle singole varianti, così come con quella delle tematiche intertestuali, di ripercorrerne la storia e lo stile. Si sono raccolti intorno a un maestro come Luigi Blasucci, tornato sulla dinamica tra “sensibilità” e “disincanto” negli Idilli, in un’inedita, affascinante rilettura di quelle «avventure storiche», alcuni dei principali studiosi di Leopardi come Marco Antonio Bazzocchi, che per primo ha ripreso lo studio della geografia e storia dei Versi, e Franco D’Intino, che qui ha affrontato lo Spavento notturno in una nuova prospettiva critica, analitica e tematica, che irradia su tutti gli altri componimenti l’interpretazione dell’ultimo idillio come «evento archetipico della caduta e al tempo stesso il processo poetico di ricostituzione, attraverso la parola poetica, di quell’interezza che è andata distrutta».I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.