Introduzione. Spesso ci si chiede se sia possibile “dipingere” il profumo dei fiori o l’aroma di una pianta o di un frutto. Non sono molti, infatti, i pittori che veramente sono riusciti in passato o riescono oggi a stimolare il nostro senso olfattivo. Scopo. In un breve viaggio “odoroso” si cercherà di trovare quei dipinti che, con la forza espressiva del disegno e del colore, sono in grado di suscitare un ricordo olfattivo. Si incontreranno pittori della famiglia Brueghel, l’Arcimboldo, poi Monet e Klimt, Preraffaeliti e Futuristi. Sarà quindi un percorso sensoriale nel tempo, tra fiori e paesaggi. Un Viaggio sensoriale. Il viaggio inizia con “Il senso dell’olfatto” di G.Arcimboldo (1526-1593), noto per combinare in modo ironico frutta e ortaggi, ma che qui inserisce unicamente i fiori per creare una figura allegorica che reca la scritta “io sono l’odorare senza gustare”. J.Brueghel il Giovane (1645-1650) dipinse “Allegoria dell’olfatto”. In una scena bucolica, un amorino raccoglie fiori meravigliosamente “veri” (come è tipico dell’arte fiamminga), mentre un altro li dona alla dea Flora. Già suo padre, J.Brueghel il Vecchio (1618-1620) in “Allegoria della vista e dell’olfatto” aveva fatto armoniosamente convivere ben due sensi. Fra gli Autori di Nature Morte, G.Volò (il Vincenzino), esponente del barocco lombardo del XVII-XVIII sec., inserì sempre nelle sue tele gelsomini freschi e setosi, come appena raccolti, disponendoli in primo piano, quali assoluti protagonisti della scena, al fine di suscitare un intenso ricordo olfattivo. Ma pochi pittori nell’intera storia dell’Arte appaiono tanto felicemente guidati dall’istinto come C.Monet (1840-1926): egli si fa interprete della gioia che l’occhio prova nell’indagare le più sottili variazioni di luce e di colore, inebriandosi dello spettacolo “profumato” della Natura, come lui stesso scrisse “La luce diventa pianta e matura in essa nettare e profumo”. I suoi fiori, di consistenza luminosa e vaporosa, sono molto “vicini” a quelli del boemo G.Klimt (1862-1918), la cui pittura è naturalmente estiva, come lo sono i suoi giardini. La verità per Klimt sta nella Natura stessa che è generosa e fiorita, e le belle signore sono un prodotto di questa floridezza, i fiori di un’estate profumata infinita. Anche gesti quotidiani possono stimolare sensazioni olfattive inaspettate. G.F.Harris è un pittore americano contemporaneo che dipinge rose, peonie, lillà, abbinandoli a figure femminili, privilegiando la luminosità ed il cromatismo per sottolineare gesti “profumati” romantici. Queste donne, sensuali ed eleganti, ci riportano ai Preraffaelliti (J.W.Waterhouse, D.G.Rossetti, ecc.), pittori che si opposero all’accademismo vittoriano. Ai Preraffaelliti inglesi, con i loro romantici gesti “odorosi”, in Italia rispondevano nel 1910 i Futuristi con la giocosità, la luce e la genialità di G.Balla. La dialettica tra la sensazione sensibile e l’energia, ossia tra l’olfatto e la forza oscura che lo stimola, è al centro di due suoi dipinti: “Bottiglia di profumo. Espansione di profumo” (1920-1925) e “Espansione di profumo” (1916) dai toni quasi musicali: da una geometria floreale centrale si sprigiona la sensazione olfattiva e le forme curvilinee suggeriscono il carattere volatile dell’effluvio che si dissolve nell’aria.

Bellardi, M.G. (2017). Profumo dei fiori nell'arte pittorica. GIARDINI, 282, 94-95.

Profumo dei fiori nell'arte pittorica

BELLARDI, MARIA GRAZIA
2017

Abstract

Introduzione. Spesso ci si chiede se sia possibile “dipingere” il profumo dei fiori o l’aroma di una pianta o di un frutto. Non sono molti, infatti, i pittori che veramente sono riusciti in passato o riescono oggi a stimolare il nostro senso olfattivo. Scopo. In un breve viaggio “odoroso” si cercherà di trovare quei dipinti che, con la forza espressiva del disegno e del colore, sono in grado di suscitare un ricordo olfattivo. Si incontreranno pittori della famiglia Brueghel, l’Arcimboldo, poi Monet e Klimt, Preraffaeliti e Futuristi. Sarà quindi un percorso sensoriale nel tempo, tra fiori e paesaggi. Un Viaggio sensoriale. Il viaggio inizia con “Il senso dell’olfatto” di G.Arcimboldo (1526-1593), noto per combinare in modo ironico frutta e ortaggi, ma che qui inserisce unicamente i fiori per creare una figura allegorica che reca la scritta “io sono l’odorare senza gustare”. J.Brueghel il Giovane (1645-1650) dipinse “Allegoria dell’olfatto”. In una scena bucolica, un amorino raccoglie fiori meravigliosamente “veri” (come è tipico dell’arte fiamminga), mentre un altro li dona alla dea Flora. Già suo padre, J.Brueghel il Vecchio (1618-1620) in “Allegoria della vista e dell’olfatto” aveva fatto armoniosamente convivere ben due sensi. Fra gli Autori di Nature Morte, G.Volò (il Vincenzino), esponente del barocco lombardo del XVII-XVIII sec., inserì sempre nelle sue tele gelsomini freschi e setosi, come appena raccolti, disponendoli in primo piano, quali assoluti protagonisti della scena, al fine di suscitare un intenso ricordo olfattivo. Ma pochi pittori nell’intera storia dell’Arte appaiono tanto felicemente guidati dall’istinto come C.Monet (1840-1926): egli si fa interprete della gioia che l’occhio prova nell’indagare le più sottili variazioni di luce e di colore, inebriandosi dello spettacolo “profumato” della Natura, come lui stesso scrisse “La luce diventa pianta e matura in essa nettare e profumo”. I suoi fiori, di consistenza luminosa e vaporosa, sono molto “vicini” a quelli del boemo G.Klimt (1862-1918), la cui pittura è naturalmente estiva, come lo sono i suoi giardini. La verità per Klimt sta nella Natura stessa che è generosa e fiorita, e le belle signore sono un prodotto di questa floridezza, i fiori di un’estate profumata infinita. Anche gesti quotidiani possono stimolare sensazioni olfattive inaspettate. G.F.Harris è un pittore americano contemporaneo che dipinge rose, peonie, lillà, abbinandoli a figure femminili, privilegiando la luminosità ed il cromatismo per sottolineare gesti “profumati” romantici. Queste donne, sensuali ed eleganti, ci riportano ai Preraffaelliti (J.W.Waterhouse, D.G.Rossetti, ecc.), pittori che si opposero all’accademismo vittoriano. Ai Preraffaelliti inglesi, con i loro romantici gesti “odorosi”, in Italia rispondevano nel 1910 i Futuristi con la giocosità, la luce e la genialità di G.Balla. La dialettica tra la sensazione sensibile e l’energia, ossia tra l’olfatto e la forza oscura che lo stimola, è al centro di due suoi dipinti: “Bottiglia di profumo. Espansione di profumo” (1920-1925) e “Espansione di profumo” (1916) dai toni quasi musicali: da una geometria floreale centrale si sprigiona la sensazione olfattiva e le forme curvilinee suggeriscono il carattere volatile dell’effluvio che si dissolve nell’aria.
2017
Bellardi, M.G. (2017). Profumo dei fiori nell'arte pittorica. GIARDINI, 282, 94-95.
Bellardi, Maria Grazia
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/577211
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