L’efficacia dell’omeopatia, nonostante i molti anni di sperimentazione clinica, è ancora controversa come evidenziato da una recente metanalisi (1) e dal successivo dibattito (2-3). Inoltre il meccanismo d’azione dei preparati omeopatici non è ancora stato chiarito benché siano state formulate numerose ipotesi (4-5), e non esiste una teoria comunemente accettata anche se i modelli concettuali della teoria della complessità possono fornire una chiave interpretativa (6-7). Una migliore comprensione di tali meccanismi potrebbe essere raggiunta grazie alla ricerca di base ed in particolare appaiono adatti a tal fine modelli in vitro e in vivo nei quali la correlazione trattamento/effetto è più diretta e quindi più facilmente interpretabile (8). Tra questi i modelli vegetali presentano numerosi vantaggi come l’assenza di effetto placebo e di problemi etici, l’impiego di materiale biologico, economico e pressoché inesauribile, la possibilità di condurre un elevato numero di prove in tempi ragionevolmente brevi e di poter quindi disporre di un’ampia base di dati per un’approfondita analisi statistica. Le suddette caratteristiche hanno fatto sì che tali modelli siano stati ampiamente utilizzati per la ricerca di base in omeopatia (9). I modelli di germinazione e crescita in vitro di semi di grano e quelli fitopatologici rappresentati dall’interazione “tabacco/virus del mosaico del tabacco (TMV)” e “cavolfiore/Alternaria brassicicola” hanno fornito risultati significativi e riproducibili sull’effetto di potenze decimali di Arsenicum album (As2O3). Tali trattamenti hanno stimolato la germinazione e la crescita dei semi preventivamente intossicati, aumentato la risposta di difesa del tabacco al TMV e contenuto l’infezione fungina in piante di cavolfiore in campo. Bibliografia 1. Shang A. et Al. Are the clinical effects of homoeopathy placebo effects? Comparative study of placebo-controlled trials of homoeopathy and allopathy. The Lancet, 2005. 366(9487): 726-732. 2. Bellavite P. et Al. Homeopathy and placebo. Homeopathy, 2006. 95(1): 51. 3. Frass M. et Al. Asymmetry in The Lancet meta-analysis. Homeopathy, 2006. 95(1): 52-53. 4. Zacharias CR. Physical research in dynamized systems. Medical Hypotheses, 2002. 58: 523-526. 5. Roy R. et Al. The structure of liquid water; Novel insights from materials research; Potential relevance to homeopathy. Materials Research Innovations, 2005. 9(4): 98-103. 6. Hyland M.E., Lewith G.T. Oscillatory effects in a homeopathic clinical trial: an explanation using complexity theory, and implications for clinical practice. British Homeopathic Journal, 2002. 9: 145-149. 7. Bellavite P. Complexity science and homeopathy: a synthetic overview. Homeopathy, 2003. 92(4): 203-212. 8. Sukul N.C., Sukul A. Evidenze di effetti delle alte diluizioni. In: Farmacologia delle Alte Diluizioni: Studi biochimici e fisici sul medicinale omeopatico. 2006. Edizioni Salus Infirmorum snc, Padova, pp. 44-78 9. Betti L. et Al. Plant models for fundamental research in homeopathy. Homeopathy, 2003. 92: 129-130.

Betti L., Trebbi G., Fantino MG., Brizzi M., Nani D., Borghini F. (2007). Modelli vegetali per la ricerca di base in omeopatia. NAPOLI : Dipartimento di Chimica Farmaceutica, Napoli.

Modelli vegetali per la ricerca di base in omeopatia

BETTI, LUCIETTA;TREBBI, GRAZIA;BRIZZI, MAURIZIO;
2007

Abstract

L’efficacia dell’omeopatia, nonostante i molti anni di sperimentazione clinica, è ancora controversa come evidenziato da una recente metanalisi (1) e dal successivo dibattito (2-3). Inoltre il meccanismo d’azione dei preparati omeopatici non è ancora stato chiarito benché siano state formulate numerose ipotesi (4-5), e non esiste una teoria comunemente accettata anche se i modelli concettuali della teoria della complessità possono fornire una chiave interpretativa (6-7). Una migliore comprensione di tali meccanismi potrebbe essere raggiunta grazie alla ricerca di base ed in particolare appaiono adatti a tal fine modelli in vitro e in vivo nei quali la correlazione trattamento/effetto è più diretta e quindi più facilmente interpretabile (8). Tra questi i modelli vegetali presentano numerosi vantaggi come l’assenza di effetto placebo e di problemi etici, l’impiego di materiale biologico, economico e pressoché inesauribile, la possibilità di condurre un elevato numero di prove in tempi ragionevolmente brevi e di poter quindi disporre di un’ampia base di dati per un’approfondita analisi statistica. Le suddette caratteristiche hanno fatto sì che tali modelli siano stati ampiamente utilizzati per la ricerca di base in omeopatia (9). I modelli di germinazione e crescita in vitro di semi di grano e quelli fitopatologici rappresentati dall’interazione “tabacco/virus del mosaico del tabacco (TMV)” e “cavolfiore/Alternaria brassicicola” hanno fornito risultati significativi e riproducibili sull’effetto di potenze decimali di Arsenicum album (As2O3). Tali trattamenti hanno stimolato la germinazione e la crescita dei semi preventivamente intossicati, aumentato la risposta di difesa del tabacco al TMV e contenuto l’infezione fungina in piante di cavolfiore in campo. Bibliografia 1. Shang A. et Al. Are the clinical effects of homoeopathy placebo effects? Comparative study of placebo-controlled trials of homoeopathy and allopathy. The Lancet, 2005. 366(9487): 726-732. 2. Bellavite P. et Al. Homeopathy and placebo. Homeopathy, 2006. 95(1): 51. 3. Frass M. et Al. Asymmetry in The Lancet meta-analysis. Homeopathy, 2006. 95(1): 52-53. 4. Zacharias CR. Physical research in dynamized systems. Medical Hypotheses, 2002. 58: 523-526. 5. Roy R. et Al. The structure of liquid water; Novel insights from materials research; Potential relevance to homeopathy. Materials Research Innovations, 2005. 9(4): 98-103. 6. Hyland M.E., Lewith G.T. Oscillatory effects in a homeopathic clinical trial: an explanation using complexity theory, and implications for clinical practice. British Homeopathic Journal, 2002. 9: 145-149. 7. Bellavite P. Complexity science and homeopathy: a synthetic overview. Homeopathy, 2003. 92(4): 203-212. 8. Sukul N.C., Sukul A. Evidenze di effetti delle alte diluizioni. In: Farmacologia delle Alte Diluizioni: Studi biochimici e fisici sul medicinale omeopatico. 2006. Edizioni Salus Infirmorum snc, Padova, pp. 44-78 9. Betti L. et Al. Plant models for fundamental research in homeopathy. Homeopathy, 2003. 92: 129-130.
2007
Medicine non convenzionale: validità, attualità e potenzialità d'impiego
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Betti L., Trebbi G., Fantino MG., Brizzi M., Nani D., Borghini F. (2007). Modelli vegetali per la ricerca di base in omeopatia. NAPOLI : Dipartimento di Chimica Farmaceutica, Napoli.
Betti L.; Trebbi G.; Fantino MG.; Brizzi M.; Nani D.; Borghini F.
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