La polisemia della famiglia lessicale derivante dal termine lati- no fundus comprende il carattere a un tempo materiale e ideale della costruzione di un centro abitato, l’aspetto istituzionale della fondazione di un organismo politico, culturale, economico, la va- lenza ‘creativa’ della proposizione di nuove teorie fondate su dati e ipotesi verificabili: in tal senso, dunque, si connota attraverso il doppio registro della stabilità delle pietre e della fluidità delle idee. Gettare le fondamenta di una struttura muraria e, per estensio- ne, fondare una città, significa farla sorgere erigendo mura ed edi- fici e creando al suo interno le strutture, materiali e immateriali, necessarie al suo sviluppo e a quello della comunità umana di rife- rimento: i templi, le piazze, i mercati, le biblioteche, le accade- mie, le scuole, le università che a loro volta diventano i luoghi del fondare, ovvero i luoghi nei quali o attraverso i quali, in un circolo virtuoso di idee e intuizioni fra loro interconnesse, si individuano ed enunciano i principi utili a sostenere una dottrina po- litica, religiosa, filosofica o una teoria scientifica. Ma non solo: al- l’interno degli organismi urbani e, in generale, di ogni agglomera- to umano ci si fonda, ovvero ci si basa, su di un sistema politico, istituzionale, economico, sociale riconosciuto e condiviso dalla comunità che lo ha scelto o, anche, subìto costruendosi tuttavia intorno a esso, in nuovo circolo forse non sempre virtuoso ma comunque vitale e vivido e in continua evoluzione. Fondare nuovi insediamenti è un atto politico, sociale, econo- mico, territoriale, poiché significa trasformare lo spazio da sito neutro a territorio agito dall’uomo e dalla comunità e, come tale, investito dei valori politici, sociali, economici, culturali di quegli uomini e di quella comunità. La creazione di ogni insediamento, poi, in modo quasi contestuale origina i miti di fondazione, a par- tire dal flusso ininterrotto e cantilenante delle narrazioni delle sto- rie che accompagnano ogni posa di una prima pietra – e, d’altra parte, sulla pietra di Pietro si è fondata la Chiesa di Roma tanto quanto l’urbs aeterna sui solchi tracciati da Romolo, per limitarmi a un fugace accenno alle istituzioni e alle ideologie intorno alle quali si è strutturata tanta parte dell’evoluzione storica dell’Occi- dente. A tale proposito mi piace richiamare l’equazione che lega in modo indissolubile la costruzione di una città – come modello ideale di ogni forma di insediamento umano- e la costruzione della cultura e della civiltà corrispondenti, poiché in essa è con- densato un elemento sostanziale del nesso che lega storia, memo- ria e tradizione nel continuo divenire della cultura umana. Le pa- role, infatti, costruiscono, edificano, fondano la memoria e la tra- dizione così come le pietre costruiscono, edificano, fondano le mura di una città. E, d’altra parte, « in principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio »

Scripta manent. La scrittura storica e la fondazione della memoria

ROVERSI MONACO, FRANCESCA
2016

Abstract

La polisemia della famiglia lessicale derivante dal termine lati- no fundus comprende il carattere a un tempo materiale e ideale della costruzione di un centro abitato, l’aspetto istituzionale della fondazione di un organismo politico, culturale, economico, la va- lenza ‘creativa’ della proposizione di nuove teorie fondate su dati e ipotesi verificabili: in tal senso, dunque, si connota attraverso il doppio registro della stabilità delle pietre e della fluidità delle idee. Gettare le fondamenta di una struttura muraria e, per estensio- ne, fondare una città, significa farla sorgere erigendo mura ed edi- fici e creando al suo interno le strutture, materiali e immateriali, necessarie al suo sviluppo e a quello della comunità umana di rife- rimento: i templi, le piazze, i mercati, le biblioteche, le accade- mie, le scuole, le università che a loro volta diventano i luoghi del fondare, ovvero i luoghi nei quali o attraverso i quali, in un circolo virtuoso di idee e intuizioni fra loro interconnesse, si individuano ed enunciano i principi utili a sostenere una dottrina po- litica, religiosa, filosofica o una teoria scientifica. Ma non solo: al- l’interno degli organismi urbani e, in generale, di ogni agglomera- to umano ci si fonda, ovvero ci si basa, su di un sistema politico, istituzionale, economico, sociale riconosciuto e condiviso dalla comunità che lo ha scelto o, anche, subìto costruendosi tuttavia intorno a esso, in nuovo circolo forse non sempre virtuoso ma comunque vitale e vivido e in continua evoluzione. Fondare nuovi insediamenti è un atto politico, sociale, econo- mico, territoriale, poiché significa trasformare lo spazio da sito neutro a territorio agito dall’uomo e dalla comunità e, come tale, investito dei valori politici, sociali, economici, culturali di quegli uomini e di quella comunità. La creazione di ogni insediamento, poi, in modo quasi contestuale origina i miti di fondazione, a par- tire dal flusso ininterrotto e cantilenante delle narrazioni delle sto- rie che accompagnano ogni posa di una prima pietra – e, d’altra parte, sulla pietra di Pietro si è fondata la Chiesa di Roma tanto quanto l’urbs aeterna sui solchi tracciati da Romolo, per limitarmi a un fugace accenno alle istituzioni e alle ideologie intorno alle quali si è strutturata tanta parte dell’evoluzione storica dell’Occi- dente. A tale proposito mi piace richiamare l’equazione che lega in modo indissolubile la costruzione di una città – come modello ideale di ogni forma di insediamento umano- e la costruzione della cultura e della civiltà corrispondenti, poiché in essa è con- densato un elemento sostanziale del nesso che lega storia, memo- ria e tradizione nel continuo divenire della cultura umana. Le pa- role, infatti, costruiscono, edificano, fondano la memoria e la tra- dizione così come le pietre costruiscono, edificano, fondano le mura di una città. E, d’altra parte, « in principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio »
2016
Fondare tra Antichità e Medioevo. Atti del Convegno di Studio, Bologna 27-29 maggio 2015
395
408
Roversi Monaco, Francesca
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/573382
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