Il mantenimento degli ambienti e delle popolazioni montane è strettamente connesso alla perpetuazione delle competenze pastorali e artigianali. La lana – il cui ciclo è vitale nella civiltà della montagna – costituisce per millenni un prodotto centrale dell’allevamento e un campo di applicazione dell’artigianato delle valli, e ha quindi un grande valore, nell’uso e nello scambio. L’industria esclude le lane locali europee dal mercato; un regolamento comunitario (n. 1774/2002) le declassa al rango di rifiuto speciale. Negli anni ‘70 il ciclo di trasformazione della lana è stato interpretato come strumento valido per la riconquista della montagna. La Charte pour la montagne, redatta dal collettivo Longo maï, fornisce analisi e linee di azione che si materializzano nel recupero di una filanda nel Briançonnais. In questo ambiente culturale nasce, nel 1989, l’Atelier-Laines d’Europe, associazione tra allevatori, artigiani tessili, artisti, educatori, ricercatori e istituzioni museali, che si impegnano nella riqualificazione delle lane locali: si formano così reti di mutuo appoggio che danno vita a progetti locali incentrati sul reimpiego della fibra ovina autoctona e sulla sperimentazione per la sua messa in valore.
Ilaria Agostini (2016). Il ritorno alla lana per la rifondazione della civiltà montana in Europa. Esperienze di base. SCIENZE DEL TERRITORIO, 4, 136-144.
Il ritorno alla lana per la rifondazione della civiltà montana in Europa. Esperienze di base
AGOSTINI, ILARIA
2016
Abstract
Il mantenimento degli ambienti e delle popolazioni montane è strettamente connesso alla perpetuazione delle competenze pastorali e artigianali. La lana – il cui ciclo è vitale nella civiltà della montagna – costituisce per millenni un prodotto centrale dell’allevamento e un campo di applicazione dell’artigianato delle valli, e ha quindi un grande valore, nell’uso e nello scambio. L’industria esclude le lane locali europee dal mercato; un regolamento comunitario (n. 1774/2002) le declassa al rango di rifiuto speciale. Negli anni ‘70 il ciclo di trasformazione della lana è stato interpretato come strumento valido per la riconquista della montagna. La Charte pour la montagne, redatta dal collettivo Longo maï, fornisce analisi e linee di azione che si materializzano nel recupero di una filanda nel Briançonnais. In questo ambiente culturale nasce, nel 1989, l’Atelier-Laines d’Europe, associazione tra allevatori, artigiani tessili, artisti, educatori, ricercatori e istituzioni museali, che si impegnano nella riqualificazione delle lane locali: si formano così reti di mutuo appoggio che danno vita a progetti locali incentrati sul reimpiego della fibra ovina autoctona e sulla sperimentazione per la sua messa in valore.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.