OBIETTIVO: Confrontare l’efficacia della procedura di rialzo del seno mascellare laterale monofasica verso quella bifasica. MATERIALI E METODI: Sono stati inclusi 60 pazienti parzialmente edentuli che necessitavano da 1 a 3 impianti e con un’altezza ossea residua di 1- 3 mm e uno spessore di almeno 5 mm al di sotto del seno mascellare, misurata su tomografie computerizzate. I pazienti sono stati randomizzati secondo un disegno di studio a gruppi paralleli in 2 gruppi per essere sottoposti a procedura di rialzo del seno in un unico intervento (monofasica) mediante apertura di una finestra laterale e contestuale posizionamento degli impianti oppure ad una procedura di rialzo del seno in 2 interventi (bifasica) con posizionamento degli impianti a distanza di 4 mesi dal rialzo di seno con sostituto d’osso. Gli interventi sono stati eseguiti in 3 centri diversi. Gli impianti sono rimasti sommersi per 4 mesi e in seguito caricati con protesi provvisorie rinforzate, che sono state sostituite dopo 4 mesi con protesi definitive. I parametri di successo, valutati da valutatori in cieco sono stati: fallimenti delle procedure di aumento, fallimenti protesici e fallimenti implantari; complicazioni; e variazioni dei livelli ossei marginali peri-implantari. I pazienti sono stati seguiti fino ad 1 anno dal carico. Sono qui riportati solo i dati relativi agli impianti posizionati in un’altezza ossea subantrale fra 1 e 3 mm. RISULTATI: Nel gruppo della procedura monofasica ci sono stati 2 drop-out verso nessuno per il secondo gruppo. Non c’è stato nessun fallimento delle procedure di rialzo nel gruppo monofasico verso un fallimento nel gruppo bifasico, ma la differenza non è stata statisticamente significativa (P = 1,00). Ci sono stati 2 fallimenti protesici (o casi in cui non è stato possibile posizionare le protesi nel tempo previsto) nel gruppo monofasico e uno nel gruppo bifasico, ma la differenza non è stata statisticamente significativa (P = 0,51). Sono falliti 3 impianti in 3 pazienti nel gruppo monofasico verso 1 nel gruppo a bifasico, ma la differenza non è stata statisticamente significativa (P = 0,28). Si sono verificate 2 complicazioni nel gruppo monofasico e 1 nel gruppo bifasico, ma la differenza non è stata statisticamente significativa (P=0,61). Ad 1 anno dal carico, i pazienti trattati con procedura monofasica hanno perso di media -1,01 mm (DS: 0,56) di osso peri-implantare verso -0,93 mm per i siti del gruppo bifasico (DS: 0,40). Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative a livello di variazioni dei livelli ossei tra i 2 gruppi a distanza di 1 anno dal carico (-0,08 mm IC 95%: da -0,33 a 0,18, P = 0,56). CONCLUSIONI: Non è stata osservata nessuna differenza staticamente significativa tra le 2 procedure di rialzo del seno. Tuttavia, il presente studio potrebbe suggerire che in pazienti con un’altezza ossea residua compresa tra 1 e 3 mm al di sotto del seno mascellare, il rischio di fallimento implantare è leggermente superiore per la procedura monofasica.
Felice, P., Pistilli, R., Piattelli, M., Soardi, E., Barausse, C., Corvino, V., et al. (2014). Procedura di rialzo del seno monofasica verso bifasica: risultati ad 1 anno dal carico di uno studio controllato randomizzato multicentrico. RIS. RIVISTA ITALIANA DI STOMATOLOGIA, 2, 62-75.
Procedura di rialzo del seno monofasica verso bifasica: risultati ad 1 anno dal carico di uno studio controllato randomizzato multicentrico.
FELICE, PIETRO;BARAUSSE, CARLO;
2014
Abstract
OBIETTIVO: Confrontare l’efficacia della procedura di rialzo del seno mascellare laterale monofasica verso quella bifasica. MATERIALI E METODI: Sono stati inclusi 60 pazienti parzialmente edentuli che necessitavano da 1 a 3 impianti e con un’altezza ossea residua di 1- 3 mm e uno spessore di almeno 5 mm al di sotto del seno mascellare, misurata su tomografie computerizzate. I pazienti sono stati randomizzati secondo un disegno di studio a gruppi paralleli in 2 gruppi per essere sottoposti a procedura di rialzo del seno in un unico intervento (monofasica) mediante apertura di una finestra laterale e contestuale posizionamento degli impianti oppure ad una procedura di rialzo del seno in 2 interventi (bifasica) con posizionamento degli impianti a distanza di 4 mesi dal rialzo di seno con sostituto d’osso. Gli interventi sono stati eseguiti in 3 centri diversi. Gli impianti sono rimasti sommersi per 4 mesi e in seguito caricati con protesi provvisorie rinforzate, che sono state sostituite dopo 4 mesi con protesi definitive. I parametri di successo, valutati da valutatori in cieco sono stati: fallimenti delle procedure di aumento, fallimenti protesici e fallimenti implantari; complicazioni; e variazioni dei livelli ossei marginali peri-implantari. I pazienti sono stati seguiti fino ad 1 anno dal carico. Sono qui riportati solo i dati relativi agli impianti posizionati in un’altezza ossea subantrale fra 1 e 3 mm. RISULTATI: Nel gruppo della procedura monofasica ci sono stati 2 drop-out verso nessuno per il secondo gruppo. Non c’è stato nessun fallimento delle procedure di rialzo nel gruppo monofasico verso un fallimento nel gruppo bifasico, ma la differenza non è stata statisticamente significativa (P = 1,00). Ci sono stati 2 fallimenti protesici (o casi in cui non è stato possibile posizionare le protesi nel tempo previsto) nel gruppo monofasico e uno nel gruppo bifasico, ma la differenza non è stata statisticamente significativa (P = 0,51). Sono falliti 3 impianti in 3 pazienti nel gruppo monofasico verso 1 nel gruppo a bifasico, ma la differenza non è stata statisticamente significativa (P = 0,28). Si sono verificate 2 complicazioni nel gruppo monofasico e 1 nel gruppo bifasico, ma la differenza non è stata statisticamente significativa (P=0,61). Ad 1 anno dal carico, i pazienti trattati con procedura monofasica hanno perso di media -1,01 mm (DS: 0,56) di osso peri-implantare verso -0,93 mm per i siti del gruppo bifasico (DS: 0,40). Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative a livello di variazioni dei livelli ossei tra i 2 gruppi a distanza di 1 anno dal carico (-0,08 mm IC 95%: da -0,33 a 0,18, P = 0,56). CONCLUSIONI: Non è stata osservata nessuna differenza staticamente significativa tra le 2 procedure di rialzo del seno. Tuttavia, il presente studio potrebbe suggerire che in pazienti con un’altezza ossea residua compresa tra 1 e 3 mm al di sotto del seno mascellare, il rischio di fallimento implantare è leggermente superiore per la procedura monofasica.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.