Il saggio propone una nuova interpretazione del celebre saggio teorico di Manzoni sul Romanzo storico, sottraendosi alla vulgata che vuole questo scritto come una tardiva e non fondata autocritica dell'autore dei Promessi sposi, proponendo invece un'idea di continuità evolutiva del pensiero manzoniano, che poggia sulla profonda rielaborazione del romanzo e dei suoi rapporti con la storiografia. A partire dalla famosa relazione di Karl Witte del 1831, l'articolo riflette sulla parallela elaborazione del saggio, nato come lettera in risposta alle obiezioni di Goethe del 1828, con il cantiere della Quarantana e soprattutto con lo sviluppo della Storia della Colonna infame, e riconosce gli scritti manzoniani pubblicati nel 1850 (Dell'invenzione e il Discorso sul romanzo storico) come un nodo problematico che fa finalmente giustizia del cortocircuito storia/invenzione, muovendo così verso la messa a fuoco del grande lavoro definitivo del tardo Manzoni, il Saggio sulla Rivoluzione francese del 1789, punto archimedico in cui la meditazione intorno a massa e potere, giustizia e applicazione della giustizia, sovversione del potere costituito e sua ricostruzione, precipita e si definisce in modi grandemente innovativi, destinati a esser riconosciuti dalla critica letteraria e storica solo a Novecento avanzato.
Weber, L. (2014). Il discorso "Del romanzo storico" e il dialogo "Dell'invenzione": un crocevia, non un approdo. LA MODERNITÀ LETTERARIA, 7, 55-66 [10.1400/220787].
Il discorso "Del romanzo storico" e il dialogo "Dell'invenzione": un crocevia, non un approdo
WEBER, LUIGI
2014
Abstract
Il saggio propone una nuova interpretazione del celebre saggio teorico di Manzoni sul Romanzo storico, sottraendosi alla vulgata che vuole questo scritto come una tardiva e non fondata autocritica dell'autore dei Promessi sposi, proponendo invece un'idea di continuità evolutiva del pensiero manzoniano, che poggia sulla profonda rielaborazione del romanzo e dei suoi rapporti con la storiografia. A partire dalla famosa relazione di Karl Witte del 1831, l'articolo riflette sulla parallela elaborazione del saggio, nato come lettera in risposta alle obiezioni di Goethe del 1828, con il cantiere della Quarantana e soprattutto con lo sviluppo della Storia della Colonna infame, e riconosce gli scritti manzoniani pubblicati nel 1850 (Dell'invenzione e il Discorso sul romanzo storico) come un nodo problematico che fa finalmente giustizia del cortocircuito storia/invenzione, muovendo così verso la messa a fuoco del grande lavoro definitivo del tardo Manzoni, il Saggio sulla Rivoluzione francese del 1789, punto archimedico in cui la meditazione intorno a massa e potere, giustizia e applicazione della giustizia, sovversione del potere costituito e sua ricostruzione, precipita e si definisce in modi grandemente innovativi, destinati a esser riconosciuti dalla critica letteraria e storica solo a Novecento avanzato.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.