È descritto il caso di un timoma diagnosticato in un gatto europeo femmina di 15 anni e 4.5 kg di peso portato alla visita in regime di pronto soccorso per disuria insorta da circa 24 ore. L’esame delle urine dimostrava la presenza di un’infezione urinaria sostenuta da abbondanti batteri coccoidi e filamentosi, pur in assenza di un corrispondente reperto infiammatorio. L’esame ecografico dell’addome non evidenziava alterazioni. Il quadro radiografico ed ecografico del torace evidenziava una massa radiopaca a carico del mediastino cranio-ventrale determinante lo spostamento dorsale della trachea. Sulla base di questi primi riscontri venivano posti in diagnosi differenziale linfoma timico, timoma, chemodectoma, cisti branchiale, tiroide ectopica, tumori delle paratiroidi, granuloma e ascesso. Lo studio TC del torace evidenziava una massa di 3 cm di diametro nel mediastino craniale che improntava il bordo craniale del cuore comprimendo atrio e ventricolo destro. La lesione appariva eterogenea prima e dopo la somministrazione di MDC iodato non ionico a 800 mg/kg e.v. Venivano eseguite biopsie TC guidate con ago sottile 22 G e con tru-cut da sottoporre ad esame citologico ed istopatologico. L’esame citologico (colorazione May Grünwald-Giemsa) evidenziava scarsa cellularità del campione e discreta componente ematica. La popolazione cellulare prevalente era rappresentata da piccoli e medi linfociti, accanto ai quali erano osservabili rari mastociti, macrofagi ed eosinofili, che, pur nell’assenza di una evidente componente epiteliale, orientavano la diagnosi verso il timoma piuttosto che verso una neoplasia linfoide. L’esame istopatologico delle biopsie metteva in evidenza un tessuto discretamente vascolarizzato costituito dalla proliferazione diffusa di piccoli-medi linfociti di aspetto maturo, nel cui contesto si rilevavano occasionali aggregati di cellule irregolarmente poligonali con abbondante citoplasma eosinofilo e granulazioni bluastre, tendenti alla cheratinizzazione e disposte concentricamente a formare strutture simili ai corpuscoli timici di Hassal. Veniva formulata la diagnosi di timoma prevalentemente linfocitico, supportata dalla conferma immunoistochimica della natura epiteliale degli aggregati concentrici (CKAE1/AE3 +) e dal fenotipo T della componente linfoide (CD3 +). Sul riscontro di tale diagnosi, pur in assenza di segni clinici riferibili a myasthenia gravis (debolezza, rigurgito), si procedeva, in vista del probabile intervento chirurgico, a completare la stadiazione con la determinazione del titolo sierico di anticorpi anti-recettori postsinaptici per l’acetilcolina (AChRAb); il titolo anticorpale ottenuto (< 0.30 nmol/L ) permetteva di escludere le complicazioni relative alla sindrome paraneoplastica mio astenica. Gli accertamenti finora condotti permettevano pertanto una diagnosi definitiva di timoma linfocitico, con stadiazione clinica II, sottostadio P0. A distanza di 30 gg dal momento della presentazione si procedeva all’intervento di escissione chirurgica della massa mediastinica. A 2 mesi di distanza veniva effettuato un monitoraggio completo (profilo ematobiochimico, esame urine, radiogramma del torace, esame ecocardiografico) che escludeva qualsiasi complicazione successiva all’intervento. L’interesse del caso presentato risiede nella coesistenza di elementi di tipicità e atipicità. Tra gli ultimi il motivo di presentazione (disuria per infezione urinaria), verosimilmente in relazione allo stato di immunodepressione indotto dalla interferenza tumorale con la funzionalità dei linfociti. Tra i primi, assai più numerosi, l’età avanzata, il decorso cronico e con scarso corredo di sintomi, la struttura macroscopica della massa (capsulata / cavitata), il tipo istologico. Si enfatizza il ruolo della citologia nel fornire un orientamento diagnostico, la correlazione con il sempre necessario esame istopatologico e l’utilità della diagnostica per immagini.

ZUDY, LA GATTA CON DISURIA: ALLORA E’ UN TIMOMA ! / Pintaldi P; Bettini G.; Scarpa F.; Barilli M.; Vignoli M. - STAMPA. - IV:(2007), pp. 56-58. (Intervento presentato al convegno Incontro della Società Italiana di Oncologia Veterinaria - Sindromi paraneoplastiche: il punto di vista dell'oncologo e del dermatologo tenutosi a Cremona nel 13-14 ottobre 2007).

ZUDY, LA GATTA CON DISURIA: ALLORA E’ UN TIMOMA !

BETTINI, GIULIANO;SCARPA, FILIPPO;
2007

Abstract

È descritto il caso di un timoma diagnosticato in un gatto europeo femmina di 15 anni e 4.5 kg di peso portato alla visita in regime di pronto soccorso per disuria insorta da circa 24 ore. L’esame delle urine dimostrava la presenza di un’infezione urinaria sostenuta da abbondanti batteri coccoidi e filamentosi, pur in assenza di un corrispondente reperto infiammatorio. L’esame ecografico dell’addome non evidenziava alterazioni. Il quadro radiografico ed ecografico del torace evidenziava una massa radiopaca a carico del mediastino cranio-ventrale determinante lo spostamento dorsale della trachea. Sulla base di questi primi riscontri venivano posti in diagnosi differenziale linfoma timico, timoma, chemodectoma, cisti branchiale, tiroide ectopica, tumori delle paratiroidi, granuloma e ascesso. Lo studio TC del torace evidenziava una massa di 3 cm di diametro nel mediastino craniale che improntava il bordo craniale del cuore comprimendo atrio e ventricolo destro. La lesione appariva eterogenea prima e dopo la somministrazione di MDC iodato non ionico a 800 mg/kg e.v. Venivano eseguite biopsie TC guidate con ago sottile 22 G e con tru-cut da sottoporre ad esame citologico ed istopatologico. L’esame citologico (colorazione May Grünwald-Giemsa) evidenziava scarsa cellularità del campione e discreta componente ematica. La popolazione cellulare prevalente era rappresentata da piccoli e medi linfociti, accanto ai quali erano osservabili rari mastociti, macrofagi ed eosinofili, che, pur nell’assenza di una evidente componente epiteliale, orientavano la diagnosi verso il timoma piuttosto che verso una neoplasia linfoide. L’esame istopatologico delle biopsie metteva in evidenza un tessuto discretamente vascolarizzato costituito dalla proliferazione diffusa di piccoli-medi linfociti di aspetto maturo, nel cui contesto si rilevavano occasionali aggregati di cellule irregolarmente poligonali con abbondante citoplasma eosinofilo e granulazioni bluastre, tendenti alla cheratinizzazione e disposte concentricamente a formare strutture simili ai corpuscoli timici di Hassal. Veniva formulata la diagnosi di timoma prevalentemente linfocitico, supportata dalla conferma immunoistochimica della natura epiteliale degli aggregati concentrici (CKAE1/AE3 +) e dal fenotipo T della componente linfoide (CD3 +). Sul riscontro di tale diagnosi, pur in assenza di segni clinici riferibili a myasthenia gravis (debolezza, rigurgito), si procedeva, in vista del probabile intervento chirurgico, a completare la stadiazione con la determinazione del titolo sierico di anticorpi anti-recettori postsinaptici per l’acetilcolina (AChRAb); il titolo anticorpale ottenuto (< 0.30 nmol/L ) permetteva di escludere le complicazioni relative alla sindrome paraneoplastica mio astenica. Gli accertamenti finora condotti permettevano pertanto una diagnosi definitiva di timoma linfocitico, con stadiazione clinica II, sottostadio P0. A distanza di 30 gg dal momento della presentazione si procedeva all’intervento di escissione chirurgica della massa mediastinica. A 2 mesi di distanza veniva effettuato un monitoraggio completo (profilo ematobiochimico, esame urine, radiogramma del torace, esame ecocardiografico) che escludeva qualsiasi complicazione successiva all’intervento. L’interesse del caso presentato risiede nella coesistenza di elementi di tipicità e atipicità. Tra gli ultimi il motivo di presentazione (disuria per infezione urinaria), verosimilmente in relazione allo stato di immunodepressione indotto dalla interferenza tumorale con la funzionalità dei linfociti. Tra i primi, assai più numerosi, l’età avanzata, il decorso cronico e con scarso corredo di sintomi, la struttura macroscopica della massa (capsulata / cavitata), il tipo istologico. Si enfatizza il ruolo della citologia nel fornire un orientamento diagnostico, la correlazione con il sempre necessario esame istopatologico e l’utilità della diagnostica per immagini.
2007
Atti SIONCOV - Società Italiana di Oncologia Veterinaria
56
58
ZUDY, LA GATTA CON DISURIA: ALLORA E’ UN TIMOMA ! / Pintaldi P; Bettini G.; Scarpa F.; Barilli M.; Vignoli M. - STAMPA. - IV:(2007), pp. 56-58. (Intervento presentato al convegno Incontro della Società Italiana di Oncologia Veterinaria - Sindromi paraneoplastiche: il punto di vista dell'oncologo e del dermatologo tenutosi a Cremona nel 13-14 ottobre 2007).
Pintaldi P; Bettini G.; Scarpa F.; Barilli M.; Vignoli M
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