La sicurezza del lavoro negli allevamenti zootecnici : risultati di un'indagine in aziende della Sicilia e dell'Emilia-Romagna

Sebbene l'andamento degli infortuni negli ultimi anni abbia subito una diminuzione, l'agricoltura è uno dei settori produttivi con i più alti tassi di incidenti sul lavoro. L'attività zootecnica è una di quelle a più elevato rischio, soprattutto nelle aree del Nord Italia dove la concentrazione di aziende zootecniche è maggiore rispetto all'Italia meridionale. Con l'entrata in vigore del D.Lgs. 626/94 sono state promosse molte iniziative volte alla messa a punto di regole di buona pratica e all'intensificazione dell'attività di informazione e formazione; tali attività, tuttavia, non hanno ottenuto i risultati desiderati. Per questo è utile disporre di indagini di campo che consentano di acquisire conoscenze circa la reale natura e dimensione dei problemi. Tale è l'obiettivo che ci si è proposti con una ricerca svolta in due regioni particolarmente rappresentative del contesto nazionale, l'Emilia-Romagna e la Sicilia, caratterizzate da una diversa rilevanza dell'attività zootecnica. Il presente lavoro ha inteso evidenziare gli aspetti più critici riguardo alle condizioni di sicurezza esistenti nelle aziende zootecniche delle due regioni al fine di individuare le direttrici di intervento più efficaci in ordine a un più generale obiettivo di prevenzione. L'indagine ha riguardato due campioni di aziende dedite all'allevamento di bovini, suini e avicoli, ed è stata condotta mediante questionari-intervista compilati durante sopralluoghi aziendali. Essa si è articolata in due filoni: uno teso a verificare il grado di adeguamento delle aziende ai requisiti di sicurezza, l'altro volto ad analizzare il livello di conoscenza degli allevatori in merito agli adempimenti necessari e alle corrette procedure operative. I risultati dell'indagine hanno evidenziato la necessità di ampliare l'azione di prevenzione andando oltre l'approccio classico dell'analisi dei requisiti oggettivi inerenti le strutture edilizie e i mezzi meccanici, per considerare l'aaspetto del rischio soggettivo, quello cioè legato ai comportamenti nello svolgimento delle diverse routine di lavoro. Questa constatazione conferma l'assoluta e prioritaria importanza di un'attività di informazione e formazione mirata e qualificata, svolta ad ampio raggio e in modo continuativo, come correttamente affermato anche dai più recenti provvedimenti legislativi. Ciò non significa sminuire l'importanza del'azione di monitoraggio aziendale condotta mediante le check list, ma sottolineare l'esigenza di assumere un approccio integrato alla sicurezza del lavoro in azienda che sappia affiancare, alla classica valutazione dei fattori fisico-strutturali, un'analisi ampia e approfondita dei fattori culturali e comportamentali.