In Europa, l’attività di produzione degli idrocarburi in mare è operativa dalla fine del decennio 1960, e in Italia la prima piattaforma di produzione “Ravenna Mare sud” ha iniziato la produzione nel 1965. Oggi, circa il 90% del greggio e più del 60% del gas naturale prodotti nell’Unione Europea e in Norvegia provengono da attività offshore, dove sono installati più di 1000 impianti. La produzione è concentrata nel Mare del Nord, ma anche altre provincie petrolifere degli Stati dell’Unione hanno interessi in questo settore, e ben 13 Paesi hanno rilasciato licenze per attività di ricerca e produzione di idrocarburi nelle zone marine di loro competenza. L’incidente del Golfo del Messico (aprile-settembre 2010) ha innescato una serie di adeguamenti normativi in materia di attività petrolifera, a volte con reazioni “a caldo”, che hanno portato a prescrizioni restrittive e focalizzate sul singolo evento. Nel 2013, la Commissione Europea ha adottato lo schema di proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla sicurezza delle attività offshore, con l’obiettivo di fissare standard di sicurezza maggiori e condivisi, al fine di limitare le possibili conseguenze in caso di incidente, aumentando la protezione dell’ambiente marino. In Italia, la Direttiva 2013/30/UE è stata recepita con il DL 18 agosto 2015, n.145 (Attuazione della direttiva 2013/30/UE sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e che modifica la direttiva 2004/35/CE), la cosiddetta “Direttiva Offshore”.
Giancarlo, G., Macini, P., Mesini, E. (2016). La sicurezza delle operazioni in mare nel settore idrocarburi e la nuova Direttiva Europea 2013/30/UE.
La sicurezza delle operazioni in mare nel settore idrocarburi e la nuova Direttiva Europea 2013/30/UE
MACINI, PAOLO;MESINI, EZIO
2016
Abstract
In Europa, l’attività di produzione degli idrocarburi in mare è operativa dalla fine del decennio 1960, e in Italia la prima piattaforma di produzione “Ravenna Mare sud” ha iniziato la produzione nel 1965. Oggi, circa il 90% del greggio e più del 60% del gas naturale prodotti nell’Unione Europea e in Norvegia provengono da attività offshore, dove sono installati più di 1000 impianti. La produzione è concentrata nel Mare del Nord, ma anche altre provincie petrolifere degli Stati dell’Unione hanno interessi in questo settore, e ben 13 Paesi hanno rilasciato licenze per attività di ricerca e produzione di idrocarburi nelle zone marine di loro competenza. L’incidente del Golfo del Messico (aprile-settembre 2010) ha innescato una serie di adeguamenti normativi in materia di attività petrolifera, a volte con reazioni “a caldo”, che hanno portato a prescrizioni restrittive e focalizzate sul singolo evento. Nel 2013, la Commissione Europea ha adottato lo schema di proposta di regolamento del Parlamento Europeo e del Consiglio sulla sicurezza delle attività offshore, con l’obiettivo di fissare standard di sicurezza maggiori e condivisi, al fine di limitare le possibili conseguenze in caso di incidente, aumentando la protezione dell’ambiente marino. In Italia, la Direttiva 2013/30/UE è stata recepita con il DL 18 agosto 2015, n.145 (Attuazione della direttiva 2013/30/UE sulla sicurezza delle operazioni in mare nel settore degli idrocarburi e che modifica la direttiva 2004/35/CE), la cosiddetta “Direttiva Offshore”.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.