La lotta alla povertà ha registrato in Italia, negli ultimi anni, una ripresa di interesse sia sotto il profilo del dibattito pubblico, sia in termini di azione istituzionale. La Carta acquisti sperimentale realizzata nei 12 Comuni con più di 250.000 residenti nel 2014-15 ha proposto una combinazione fra erogazione monetaria e forme di inclusione attiva di tipo socio-lavorativo. L’articolo propone una ricognizione comparativa del processo di implementazione della misura sperimentale dei Comuni coinvolti, mettendo in luce le implicazioni e gli aspetti emergenti in relazione alla dichiarata intenzione dell’amministrazione centrale di giungere ad uno schema nazionale di reddito minimo che si ponga come livello essenziale delle prestazioni. In particolare, nel corso dell’analisi si sottolinea come i sistemi locali di welfare debbano essere posti nelle condizioni di assecondare il disegno riformatore attraverso adeguate risorse finanziarie e un incremento delle capacità tecnico-amministrative. Tale passaggio corrisponde ad un non scontato ed affatto semplice riconoscimento di piena legittimità e autonomia di manovra alla componente socio-assistenziale e territoriale del sistema di welfare italiano.
Martelli, A. (2016). Lotta alla povertà e articolazione locale delle policies. Il caso della carta acquisti sperimentale. SOCIOLOGIA URBANA E RURALE, 110, 107-123 [10.3280/SUR2016-110008].
Lotta alla povertà e articolazione locale delle policies. Il caso della carta acquisti sperimentale
MARTELLI, ALESSANDRO
2016
Abstract
La lotta alla povertà ha registrato in Italia, negli ultimi anni, una ripresa di interesse sia sotto il profilo del dibattito pubblico, sia in termini di azione istituzionale. La Carta acquisti sperimentale realizzata nei 12 Comuni con più di 250.000 residenti nel 2014-15 ha proposto una combinazione fra erogazione monetaria e forme di inclusione attiva di tipo socio-lavorativo. L’articolo propone una ricognizione comparativa del processo di implementazione della misura sperimentale dei Comuni coinvolti, mettendo in luce le implicazioni e gli aspetti emergenti in relazione alla dichiarata intenzione dell’amministrazione centrale di giungere ad uno schema nazionale di reddito minimo che si ponga come livello essenziale delle prestazioni. In particolare, nel corso dell’analisi si sottolinea come i sistemi locali di welfare debbano essere posti nelle condizioni di assecondare il disegno riformatore attraverso adeguate risorse finanziarie e un incremento delle capacità tecnico-amministrative. Tale passaggio corrisponde ad un non scontato ed affatto semplice riconoscimento di piena legittimità e autonomia di manovra alla componente socio-assistenziale e territoriale del sistema di welfare italiano.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.