Il saggio analizza il rapporto tra potere politico e produzione letteraria nel XVII secolo, e altresì la figura del letterato cortigiano, desideroso di affermarsi attraverso la composizione di opere encomiastiche, ossia destinate a celebrare e compiacere il detentore del potere. Si tratta di opere concepite all’interno di un preciso programma ideologico, il quale si serve anche della storiografia per sviluppare temi di carattere politico e sociale. In tale contesto, una particolare attenzione è dedicata alla trattatistica retorica e comportamentale, la cui conoscenza è indispensabile al letterato di corte. Questo studio dimostra la profonda unità che lega la letteratura alla vita civile nell’età dell’assolutismo
Sberlati, F. (2016). "Il buon poeta è il più bugiardo": adulazione e falsità nella letteratura barocca. ANNALI D'ITALIANISTICA, 34, 261-280.
"Il buon poeta è il più bugiardo": adulazione e falsità nella letteratura barocca
SBERLATI, FRANCESCO
2016
Abstract
Il saggio analizza il rapporto tra potere politico e produzione letteraria nel XVII secolo, e altresì la figura del letterato cortigiano, desideroso di affermarsi attraverso la composizione di opere encomiastiche, ossia destinate a celebrare e compiacere il detentore del potere. Si tratta di opere concepite all’interno di un preciso programma ideologico, il quale si serve anche della storiografia per sviluppare temi di carattere politico e sociale. In tale contesto, una particolare attenzione è dedicata alla trattatistica retorica e comportamentale, la cui conoscenza è indispensabile al letterato di corte. Questo studio dimostra la profonda unità che lega la letteratura alla vita civile nell’età dell’assolutismoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.