Il contributo descrive gli elementi caratteristici della pianificazione strategica, mettendo in evidenza le problematiche derivanti dall’assunzione di questo strumento da volontario a funzione obbligatoria (l.56/2014) per le Città metropolitane, scardinando l’impostazione originaria (e consolidata) della pianificazione strategica che vedeva nel ‘processo’ l’essenza stessa del piano. Lo sguardo è rivolto in particolare agli Statuti metropolitani e al loro tentativo di colmare la lacunosità della legge statale: se, da una parte, non vi sono dubbi sull’attribuzione del potere di adozione dell’atto di piano al Consiglio metropolitano; dall’altra, al contrario, diversi e differenziati sono i passaggi procedimentali per l’approvazione dell’atto e le interpretazioni del piano trategico e delle sue finalità. Le esperienze in corso, inoltre, non tengono conto del termini temporali imposti dalla legge (piano triennale con aggiornamento annuale) e cercano di mantenere la natura essenzialmente partecipativa del piano strategico. Il risultato di questa incertezza metodologica, interpretativa e operativa è sotto gli occhi di tutti: soltanto la Città metropolitana di Milano ha approvato il piano strategico.
Donati, D. (2016). La pianificazione strategica. WORKING PAPERS, 2/2016, 1-16.
La pianificazione strategica
DONATI, DANIELE
2016
Abstract
Il contributo descrive gli elementi caratteristici della pianificazione strategica, mettendo in evidenza le problematiche derivanti dall’assunzione di questo strumento da volontario a funzione obbligatoria (l.56/2014) per le Città metropolitane, scardinando l’impostazione originaria (e consolidata) della pianificazione strategica che vedeva nel ‘processo’ l’essenza stessa del piano. Lo sguardo è rivolto in particolare agli Statuti metropolitani e al loro tentativo di colmare la lacunosità della legge statale: se, da una parte, non vi sono dubbi sull’attribuzione del potere di adozione dell’atto di piano al Consiglio metropolitano; dall’altra, al contrario, diversi e differenziati sono i passaggi procedimentali per l’approvazione dell’atto e le interpretazioni del piano trategico e delle sue finalità. Le esperienze in corso, inoltre, non tengono conto del termini temporali imposti dalla legge (piano triennale con aggiornamento annuale) e cercano di mantenere la natura essenzialmente partecipativa del piano strategico. Il risultato di questa incertezza metodologica, interpretativa e operativa è sotto gli occhi di tutti: soltanto la Città metropolitana di Milano ha approvato il piano strategico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.