La stevia (Stevia rebaudiana Bertoni) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, nativa del Paraguay. E’ diventata famosa in tutto il mondo da quando, all’inizio degli anni ’70, in Giappone, si capì che poteva costituire non solo una fonte economicamente importante di zucchero (ne contiene il 30% in più rispetto alla canna da zucchero), ma anche di quella tipologia “poco calorica” quindi capace di sostituire i comuni dolcificanti di sintesi (saccarina, aspartame, ecc.) ed essere preziosa per le persone affette da diabete o con problemi di sovrappeso. Attualmente, i maggiori produttori mondiali di stevia sono: Giappone, Cina, Taiwan, Tailandia e Corea. Non a caso, in Liguria, nella Piana di Albenga, i produttori di aromatiche hanno inserito la stevia nella loro già vasta offerta, in modo da accontentare quei consumatori desiderosi di inserire una pianta famosa e “dietetica” in giardino. - Malattie. Dal punto di vista fitosanitario, occorre innanzitutto prevenire le malattie fungine più comuni (marciumi radicali, avvizzimenti, maculature fogliari, muffa grigia, ecc.), e quelle maggiormente specifiche di questa asteracea, come Septoria steviae e Sclerotinia rolfsii, segnalate in USA, India ed anche in Italia (Kamalakannan et al. 2007; Koehler and Shew 2014; Carrieri et al. 2015). Per quanto riguarda le malattie ad eziologia virale, fortunatamente i casi a livello mondiale sono pochi: CMV (virus del mosaico del cetriolo) individuato nel 2016 in Spagna in piante di taglia ridotta e con mosaico fogliare; TSWV (virus dell’ avvizzimento maculato del pomodoro) riscontrato in USA nel 2014 e in Grecia nel 2006 Per quanto riguarda le infezioni ad eziologia virale in Italia, nel 2011, durante sopralluoghi eseguiti nella serra del Giardino delle Erbe di Casola Valsenio (Ravenna) furono individuate alcune piante cresciute in vaso, caratterizzate da un vistoso mosaico clorotico sulle foglie. Ipotizzando la presenza di CMV (trasmesso in natura da afidi) e data la stretta vicinanza con individui ancora asintomatici (anche di altre specie) che avrebbero potuto contrarre l’infezione, si decise di eliminare tempestivamente le stevie con mosaico e non fu quindi possibile identificare il virus coinvolto (M.G.Bellardi, dati personali non pubblicati). Nel 2016, presso un coltivatore di aromatiche della Piana di Albenga sono state individuate stevie in vaso caratterizzate da una sintomatologia molto grave e che ha fatto immediatamente ipotizzare la presenza di un Tospovirus. TSWV su stevia La malattia è stata osservata in un’azienda che aveva acquistato circa 20.000 talee da un rivenditore belga e 3.000 da uno locale. I sintomi sono comparsi nel mese di giugno, 15-20 giorni dopo il trapianto, esclusivamente sulle piante ottenute da talee locali con una percentuale d’infezione di circa il 40%. il virus coinvolto era un isolato di TSWV. A seguito delle inoculazioni meccaniche, il virus è stato trasmesso a diverse solanacee (melanzana, tabacco, peperone, ecc.) ed anche a stevia sana ottenendo, dopo circa una settimana, la medesima sintomatologia osservata ad Albenga. Si tratta della prima segnalazione di un virus su stevia in Italia e, purtroppo, la specie virale coinvolta è TSWV.

Bellardi, M.G., Cavicchi, L., Parrella, G., Troiano, E., Bozzano, G. (2016). Stevia: nuovo ospite di TSWV in Italia. CLAMER INFORMA, 10(ottobre), 45-51.

Stevia: nuovo ospite di TSWV in Italia

BELLARDI, MARIA GRAZIA;CAVICCHI, LISA;
2016

Abstract

La stevia (Stevia rebaudiana Bertoni) è una pianta erbacea perenne appartenente alla famiglia delle Asteraceae, nativa del Paraguay. E’ diventata famosa in tutto il mondo da quando, all’inizio degli anni ’70, in Giappone, si capì che poteva costituire non solo una fonte economicamente importante di zucchero (ne contiene il 30% in più rispetto alla canna da zucchero), ma anche di quella tipologia “poco calorica” quindi capace di sostituire i comuni dolcificanti di sintesi (saccarina, aspartame, ecc.) ed essere preziosa per le persone affette da diabete o con problemi di sovrappeso. Attualmente, i maggiori produttori mondiali di stevia sono: Giappone, Cina, Taiwan, Tailandia e Corea. Non a caso, in Liguria, nella Piana di Albenga, i produttori di aromatiche hanno inserito la stevia nella loro già vasta offerta, in modo da accontentare quei consumatori desiderosi di inserire una pianta famosa e “dietetica” in giardino. - Malattie. Dal punto di vista fitosanitario, occorre innanzitutto prevenire le malattie fungine più comuni (marciumi radicali, avvizzimenti, maculature fogliari, muffa grigia, ecc.), e quelle maggiormente specifiche di questa asteracea, come Septoria steviae e Sclerotinia rolfsii, segnalate in USA, India ed anche in Italia (Kamalakannan et al. 2007; Koehler and Shew 2014; Carrieri et al. 2015). Per quanto riguarda le malattie ad eziologia virale, fortunatamente i casi a livello mondiale sono pochi: CMV (virus del mosaico del cetriolo) individuato nel 2016 in Spagna in piante di taglia ridotta e con mosaico fogliare; TSWV (virus dell’ avvizzimento maculato del pomodoro) riscontrato in USA nel 2014 e in Grecia nel 2006 Per quanto riguarda le infezioni ad eziologia virale in Italia, nel 2011, durante sopralluoghi eseguiti nella serra del Giardino delle Erbe di Casola Valsenio (Ravenna) furono individuate alcune piante cresciute in vaso, caratterizzate da un vistoso mosaico clorotico sulle foglie. Ipotizzando la presenza di CMV (trasmesso in natura da afidi) e data la stretta vicinanza con individui ancora asintomatici (anche di altre specie) che avrebbero potuto contrarre l’infezione, si decise di eliminare tempestivamente le stevie con mosaico e non fu quindi possibile identificare il virus coinvolto (M.G.Bellardi, dati personali non pubblicati). Nel 2016, presso un coltivatore di aromatiche della Piana di Albenga sono state individuate stevie in vaso caratterizzate da una sintomatologia molto grave e che ha fatto immediatamente ipotizzare la presenza di un Tospovirus. TSWV su stevia La malattia è stata osservata in un’azienda che aveva acquistato circa 20.000 talee da un rivenditore belga e 3.000 da uno locale. I sintomi sono comparsi nel mese di giugno, 15-20 giorni dopo il trapianto, esclusivamente sulle piante ottenute da talee locali con una percentuale d’infezione di circa il 40%. il virus coinvolto era un isolato di TSWV. A seguito delle inoculazioni meccaniche, il virus è stato trasmesso a diverse solanacee (melanzana, tabacco, peperone, ecc.) ed anche a stevia sana ottenendo, dopo circa una settimana, la medesima sintomatologia osservata ad Albenga. Si tratta della prima segnalazione di un virus su stevia in Italia e, purtroppo, la specie virale coinvolta è TSWV.
2016
Bellardi, M.G., Cavicchi, L., Parrella, G., Troiano, E., Bozzano, G. (2016). Stevia: nuovo ospite di TSWV in Italia. CLAMER INFORMA, 10(ottobre), 45-51.
Bellardi, Maria Grazia; Cavicchi, Lisa; Parrella, Giuseppe; Troiano, Elisa; Bozzano, Giorgio
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/564754
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