All’interno di una partitura, quella del "Prophète" di Meyerbeer, che ha sempre trovato qualche difficoltà a imporsi nei teatri, la parte di Fidès – prediletta dai contralti del secondo Ottocento specialmente nella sua traduzione italiana – ha contribuito non poco alla sopravvivenza dell’opera sulle scene, fino alla scomparsa dei “veri” contralti dalla scena canora. Ma chi furono i “veri” contralti, o meglio cosa furono? Se prendiamo la parte di Fidès / Fede come parametro per la definizione del contralto operistico, ne uscirà una tipologia vocale assai diversa dal contralto delle comuni definizioni enciclopediche: un alto che deve essere contemporaneamente anche il suo contrario, vale a dire un soprano, magari con inclinazione al leggero. A tale ambiguità di scrittura, specchio di un’ambiguità psicologica, i contralti ottocenteschi hanno fatto fronte con un’impostazione vocale di cui tendono oggi a sfuggirci i termini precisi, ma della quale riusciamo a recuperare qualche tratto sonoro leggendo con attenzione le cronache dell’epoca e ascoltando senza pregiudizi alcune registrazioni discografiche d’inizio Novecento.

Fidès / Fede: aspetti di una vocalità androgina / Beghelli, Marco. - STAMPA. - (2016), pp. 203-213. (Intervento presentato al convegno Meyerbeer and French Grand Opéra tenutosi a Pistoia nel 12-14 settembre 2014).

Fidès / Fede: aspetti di una vocalità androgina

BEGHELLI, MARCO
2016

Abstract

All’interno di una partitura, quella del "Prophète" di Meyerbeer, che ha sempre trovato qualche difficoltà a imporsi nei teatri, la parte di Fidès – prediletta dai contralti del secondo Ottocento specialmente nella sua traduzione italiana – ha contribuito non poco alla sopravvivenza dell’opera sulle scene, fino alla scomparsa dei “veri” contralti dalla scena canora. Ma chi furono i “veri” contralti, o meglio cosa furono? Se prendiamo la parte di Fidès / Fede come parametro per la definizione del contralto operistico, ne uscirà una tipologia vocale assai diversa dal contralto delle comuni definizioni enciclopediche: un alto che deve essere contemporaneamente anche il suo contrario, vale a dire un soprano, magari con inclinazione al leggero. A tale ambiguità di scrittura, specchio di un’ambiguità psicologica, i contralti ottocenteschi hanno fatto fronte con un’impostazione vocale di cui tendono oggi a sfuggirci i termini precisi, ma della quale riusciamo a recuperare qualche tratto sonoro leggendo con attenzione le cronache dell’epoca e ascoltando senza pregiudizi alcune registrazioni discografiche d’inizio Novecento.
2016
Meyerbeer and Grand Opéra from the July Monarchy to the Present
203
213
Fidès / Fede: aspetti di una vocalità androgina / Beghelli, Marco. - STAMPA. - (2016), pp. 203-213. (Intervento presentato al convegno Meyerbeer and French Grand Opéra tenutosi a Pistoia nel 12-14 settembre 2014).
Beghelli, Marco
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