Contributo relativo alle più recenti indagini geofisiche e geomagnetiche compiute dall'Università di Bologna presso il c.d. "tempietto rustico di Capo San Marco". Le strutture attualmente in vista, poggianti su una superficie basaltica ma caratterizzate da murature anche in arenaria, sono tradizionalmente riportate a età tardo-punica (o repubblicana) e a una funzione templare. Le ricognizioni di superficie in loco hanno consentito l'individuazione di materiali, in special modo coroplastica, riconducibili a funzioni rituali in associazione a ceramica domestica e da trasporto. Il dato nel suo insieme, pur preliminare, fa presumere che la struttura avesse differenti impieghi, in connessione con la posizione isolata a picco sul mare, e in relazione alla prossima vena di ematite, molto probabilmente sfruttata già in fase punica. Una possibile ipotesi di lettura si lega alla doppia funzione di tempio-faro, già documentata in ambito orientale.
Fariselli, A.C., Boschi, F., Silani, M.G. (2016). Santuari costieri e strutture di segnalazione nel Mediterraneo fenicio e punico: nuove indagini geofisiche sul Capo San Marco (penisola del Sinis - Or). Roma : Scienze e Lettere S.r.l..
Santuari costieri e strutture di segnalazione nel Mediterraneo fenicio e punico: nuove indagini geofisiche sul Capo San Marco (penisola del Sinis - Or)
FARISELLI, ANNA CHIARA;BOSCHI, FEDERICA;SILANI, MICHELE GIOVANNI
2016
Abstract
Contributo relativo alle più recenti indagini geofisiche e geomagnetiche compiute dall'Università di Bologna presso il c.d. "tempietto rustico di Capo San Marco". Le strutture attualmente in vista, poggianti su una superficie basaltica ma caratterizzate da murature anche in arenaria, sono tradizionalmente riportate a età tardo-punica (o repubblicana) e a una funzione templare. Le ricognizioni di superficie in loco hanno consentito l'individuazione di materiali, in special modo coroplastica, riconducibili a funzioni rituali in associazione a ceramica domestica e da trasporto. Il dato nel suo insieme, pur preliminare, fa presumere che la struttura avesse differenti impieghi, in connessione con la posizione isolata a picco sul mare, e in relazione alla prossima vena di ematite, molto probabilmente sfruttata già in fase punica. Una possibile ipotesi di lettura si lega alla doppia funzione di tempio-faro, già documentata in ambito orientale.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.