Il volume “Lingue e verbi a confronto. Fare grammatica in L1, L2, L3” raccoglie gli esiti di un progetto pluriennale dell’Istituto Pedagogico Italiano di Bolzano. Questo progetto mette la grammatica al centro di una riflessione sulla lingua, in un’ottica di didattica integrata di Lingua 1 (italiano), Lingua 2 (tedesco) e Lingua 3 (inglese), realtà linguistica specifica del territorio altoatesino per il gruppo italiano. Questo approccio integrato si pone come obiettivo l’accrescimento della competenza grammaticale degli studenti in tutte le lingue studiate, inclusa la lingua madre. Al progetto hanno collaborato oltre alla responsabile del Istituto Pedagogico tre esperti esterni (M. G. Lo Duca per l’italiano; M. A. Rieger per il tedesco; M. Dodman per l’inglese). Il mio contributo si colloca all’interno dei tre capitoli centrali del volume (capp. 2, 3 e 4), redatti in parallelo dai tre esperti per le tre lingue: 2.2 Cosa significa insegnare grammatica in L2 (tedesco)?, pp. 36-41; 3.2 Il modello valenziale in L2, pp. 49-54; 4.2 Percorsi grammaticali sul verbo in L2, pp. 63-70. Nella prima parte (2.2) si spiega cosa significa lavorare agli aspetti formali della lingua seconda, se si sceglie non di “fare grammatica” in senso tradizionale, ma piuttosto “riflessione sulla lingua”. Attraverso processi induttivi, la riflessione porta gli allievi a esplicitare quella grammatica implicita che comunque qualsiasi parlante, anche a livello elementare, si costruisce, indipendentemente dal fatto che si faccia o no grammatica in classe. E questo è uno dei motivi in più per sottolineare l’importanza di un lavoro agli aspetti formali della lingua, non solo in L1 ma anche in L2 e L3. Nella seconda parte (3.2) si introduce il modello della grammatica della dipendenza verbale. Per il tedesco si è scelto questo modello - originariamente elaborato dal linguista francese Tesnière - poiché dagli anni 60 del secolo scorso - adattato al tedesco e in continua rielaborazione per tenere il passo con il sempre maggiore sapere sulle lingue in generale e il tedesco in particolare - viene applicato con successo nell'ambito del tedesco come lingua straniera. Attualmente si tratta del modello grammaticale più usato nella grammaticografia tedesca sia a livello di grammatiche scientifiche sia a livello di grammatiche per apprendenti. Nella terza parte (4.2.) si fanno esempi pratici per l’applicazione concreta di quanto spiegato nella prima e seconda parte ossia come realizzare la riflessione sulla lingua in classe basandosi sul modello valenziale.

2.2 Cosa significa insegnare grammatica in L2 (tedesco)?, pp. 36-41; 3.2 Il modello valenziale in L2, pp. 49-54; 4.2 Percorsi (grammaticali sul verbo) in L2, pp. 63-70 / Rieger M.. - STAMPA. - (2007), pp. 36-41; 49-54; 63-70.

2.2 Cosa significa insegnare grammatica in L2 (tedesco)?, pp. 36-41; 3.2 Il modello valenziale in L2, pp. 49-54; 4.2 Percorsi (grammaticali sul verbo) in L2, pp. 63-70.

RIEGER, MARIA ANTOINETTE
2007

Abstract

Il volume “Lingue e verbi a confronto. Fare grammatica in L1, L2, L3” raccoglie gli esiti di un progetto pluriennale dell’Istituto Pedagogico Italiano di Bolzano. Questo progetto mette la grammatica al centro di una riflessione sulla lingua, in un’ottica di didattica integrata di Lingua 1 (italiano), Lingua 2 (tedesco) e Lingua 3 (inglese), realtà linguistica specifica del territorio altoatesino per il gruppo italiano. Questo approccio integrato si pone come obiettivo l’accrescimento della competenza grammaticale degli studenti in tutte le lingue studiate, inclusa la lingua madre. Al progetto hanno collaborato oltre alla responsabile del Istituto Pedagogico tre esperti esterni (M. G. Lo Duca per l’italiano; M. A. Rieger per il tedesco; M. Dodman per l’inglese). Il mio contributo si colloca all’interno dei tre capitoli centrali del volume (capp. 2, 3 e 4), redatti in parallelo dai tre esperti per le tre lingue: 2.2 Cosa significa insegnare grammatica in L2 (tedesco)?, pp. 36-41; 3.2 Il modello valenziale in L2, pp. 49-54; 4.2 Percorsi grammaticali sul verbo in L2, pp. 63-70. Nella prima parte (2.2) si spiega cosa significa lavorare agli aspetti formali della lingua seconda, se si sceglie non di “fare grammatica” in senso tradizionale, ma piuttosto “riflessione sulla lingua”. Attraverso processi induttivi, la riflessione porta gli allievi a esplicitare quella grammatica implicita che comunque qualsiasi parlante, anche a livello elementare, si costruisce, indipendentemente dal fatto che si faccia o no grammatica in classe. E questo è uno dei motivi in più per sottolineare l’importanza di un lavoro agli aspetti formali della lingua, non solo in L1 ma anche in L2 e L3. Nella seconda parte (3.2) si introduce il modello della grammatica della dipendenza verbale. Per il tedesco si è scelto questo modello - originariamente elaborato dal linguista francese Tesnière - poiché dagli anni 60 del secolo scorso - adattato al tedesco e in continua rielaborazione per tenere il passo con il sempre maggiore sapere sulle lingue in generale e il tedesco in particolare - viene applicato con successo nell'ambito del tedesco come lingua straniera. Attualmente si tratta del modello grammaticale più usato nella grammaticografia tedesca sia a livello di grammatiche scientifiche sia a livello di grammatiche per apprendenti. Nella terza parte (4.2.) si fanno esempi pratici per l’applicazione concreta di quanto spiegato nella prima e seconda parte ossia come realizzare la riflessione sulla lingua in classe basandosi sul modello valenziale.
2007
Lingue e verbi a confronto. Fare grammatica in L1, L2, L3
36-41; 49
54; 63-70
2.2 Cosa significa insegnare grammatica in L2 (tedesco)?, pp. 36-41; 3.2 Il modello valenziale in L2, pp. 49-54; 4.2 Percorsi (grammaticali sul verbo) in L2, pp. 63-70 / Rieger M.. - STAMPA. - (2007), pp. 36-41; 49-54; 63-70.
Rieger M.
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