L'articolo esamina le relazioni giuridico-istituzionali conseguenti al diffuso e privato ricorso a badanti (rectius, assistenti familiari) nella presa in cura domiciliare di anziani al limite della autosufficienza con le parallele tipologie dei servizi socio-assistenziali di natura pubblica, di titolarità comunale, per lo più gestiti da cooperative sociali tramite operatori specializzati. Pone pertanto in luce, sia pure in termini generali, le caratteristiche dei rispettivi modelli (anche alla luce del nuovo contratto Colf) e relative difficoltà laddove appaia opportuno (come richiesto spec. dalle OO.SS.) giungere ad assetti capaci di attenuare le distanze che tuttora marcano i rapporti fra utilità/costo che distintamente rendono. Esegue in conclusione la critica al fatto di vedere tuttora esclusi gli EE.LL. (tramite l'Aran) dal novero delle Parti chiamate a stipulare i CCNL sia della cooperazione sociale che (in parte qua) della collaborazione familiare, dal momento che ne sono invero ben interessati, anche finanziariamente. Vengono eseguite delle riflessioni sulla mancata integrazione dei 3 contratti collettivi nazionali (degli Enti locali, della Cooperazione sociale e Colf) che, a vario titolo, ridondano effetto sui sistemi organizzativi l'assistenza domiciliare agli anziani, ai minori ed ai disabili, rendendoli disomogenei e di arduo governo da parte del soggetto (il Comune) che ne ha la responsabilità.

G. Franchi Scarselli (2007). "Badanti" e servizi sociali. AUTONOMIE LOCALI E SERVIZI SOCIALI, 2, 367-374.

"Badanti" e servizi sociali

FRANCHI SCARSELLI, GUIDO
2007

Abstract

L'articolo esamina le relazioni giuridico-istituzionali conseguenti al diffuso e privato ricorso a badanti (rectius, assistenti familiari) nella presa in cura domiciliare di anziani al limite della autosufficienza con le parallele tipologie dei servizi socio-assistenziali di natura pubblica, di titolarità comunale, per lo più gestiti da cooperative sociali tramite operatori specializzati. Pone pertanto in luce, sia pure in termini generali, le caratteristiche dei rispettivi modelli (anche alla luce del nuovo contratto Colf) e relative difficoltà laddove appaia opportuno (come richiesto spec. dalle OO.SS.) giungere ad assetti capaci di attenuare le distanze che tuttora marcano i rapporti fra utilità/costo che distintamente rendono. Esegue in conclusione la critica al fatto di vedere tuttora esclusi gli EE.LL. (tramite l'Aran) dal novero delle Parti chiamate a stipulare i CCNL sia della cooperazione sociale che (in parte qua) della collaborazione familiare, dal momento che ne sono invero ben interessati, anche finanziariamente. Vengono eseguite delle riflessioni sulla mancata integrazione dei 3 contratti collettivi nazionali (degli Enti locali, della Cooperazione sociale e Colf) che, a vario titolo, ridondano effetto sui sistemi organizzativi l'assistenza domiciliare agli anziani, ai minori ed ai disabili, rendendoli disomogenei e di arduo governo da parte del soggetto (il Comune) che ne ha la responsabilità.
2007
G. Franchi Scarselli (2007). "Badanti" e servizi sociali. AUTONOMIE LOCALI E SERVIZI SOCIALI, 2, 367-374.
G. Franchi Scarselli
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