Il processo di emostasi è caratterizzato da una sequenza di eventi: l’emostasi primaria, che prevede una vasocostrizione reattiva ad opera di stimoli neurogenici e mediatori chimici rilasciati dall’endotelio e dalle piastrine e l’aggregazione delle piastrine a formare il tappo piastrinico nel sito di danno endoteliale e l’emostasi secondaria, quando si innesca la cascata coagulativa con la formazione del reticolo di fibrina attraverso la via intrinseca, estrinseca e comune. In presenza di processi patologici si può avere una perdita dell’equilibrio fra processi pro- ed antitrombotici, che conduce ad emorragia o trombosi. I disordini dell’emostasi possono riguardare l’emostasi primaria (trombocitopatia o trombocitopenia da farmaci, immunomediata, da agenti infettivi, neoplasie, sepsi, infiammazione, epatopatie, malattia di von Willebrand e altri condizioni congenite), l’emostasi secondaria (carenza di vitamina K o inibizione della vitamina K-reduttasi da malassorbimento, avvelenamento da rodenticidi dicumarinici, insufficienza pancreatica, disfunzione nella produzione dei fattori della coagulazione per insufficienza epatica, emofilia A), la fibrinolisi (tossiemie, interventi chirurgici, epatopatie, neoplasie, aumento di alcuni fattori della coagulazione, diminuzione di proteine anticoagulanti) o rappresentare forme miste, come nel caso della coagulazione intravascolare disseminata (CID).
Rubina, S., Giuliano, B. (2016). Disordini dell'emostasi: coagulopatie di varia origine. PRAXIS VETERINARIA, 37(1), 7-15.
Disordini dell'emostasi: coagulopatie di varia origine
SIRRI, RUBINA;BETTINI, GIULIANO
2016
Abstract
Il processo di emostasi è caratterizzato da una sequenza di eventi: l’emostasi primaria, che prevede una vasocostrizione reattiva ad opera di stimoli neurogenici e mediatori chimici rilasciati dall’endotelio e dalle piastrine e l’aggregazione delle piastrine a formare il tappo piastrinico nel sito di danno endoteliale e l’emostasi secondaria, quando si innesca la cascata coagulativa con la formazione del reticolo di fibrina attraverso la via intrinseca, estrinseca e comune. In presenza di processi patologici si può avere una perdita dell’equilibrio fra processi pro- ed antitrombotici, che conduce ad emorragia o trombosi. I disordini dell’emostasi possono riguardare l’emostasi primaria (trombocitopatia o trombocitopenia da farmaci, immunomediata, da agenti infettivi, neoplasie, sepsi, infiammazione, epatopatie, malattia di von Willebrand e altri condizioni congenite), l’emostasi secondaria (carenza di vitamina K o inibizione della vitamina K-reduttasi da malassorbimento, avvelenamento da rodenticidi dicumarinici, insufficienza pancreatica, disfunzione nella produzione dei fattori della coagulazione per insufficienza epatica, emofilia A), la fibrinolisi (tossiemie, interventi chirurgici, epatopatie, neoplasie, aumento di alcuni fattori della coagulazione, diminuzione di proteine anticoagulanti) o rappresentare forme miste, come nel caso della coagulazione intravascolare disseminata (CID).I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.