Il proposito di regolare il corso del fiume Adige nella contea austriaca del Tirolo risale alla seconda metà del XVIII secolo. Diversi progetti si susseguirono nel corso del tempo e i lavori furono finalmente conclusi entro la fine del XIX secolo. Nello stesso periodo molti altri fiumi europei - come il Reno in Germania - furono interessati da progetti similari. Le aree paludose non erano soggette a misure catastali, eludendo la tassazione. La loro presenza, poi, ostacolava i movimenti delle truppe e rendeva difficile la costruzione di fortificazioni stabili, perciò pregiudicando l’ordine disciplinato che era necessario per stabilire un moderno stato territoriale. Sin dal Rinascimento lo sviluppo delle tecniche cartografiche assieme al progresso delle inchieste statistiche permise l’attuazione di un nuovo ordine territoriale. Mappe e dati statistici non erano soltanto il mezzo per la realizzazione dei progetti ma divennero lo strumento archetipico di una radicale trasformazione del territorio. Strade e canali rettilinei, terre bonificate divennero la manifestazione materiale delle linee disegnate sulle carte. Non fu un caso che la rettificazione dell’Adige si legò alla costruzione della Brennerbahn, il collegamento ferroviario fra Verona e Innsbruck. Lo stesso processo riguardò i confini proprietari, amministrativi e politici: lo stato territoriale moderno, infatti, concepì allo stesso modo le grandi opere di bonifica, l’appropriazione del suolo e la determinazione dei confini. Questo articolo esamina i diversi progetti di sistemazione dell’Adige con la relativa cartografia che, nel corso di un secolo, trasformarono radicalmente la geografia della Val d’Adige.
Proto, M., Ricci, A. (2016). Etschregulierung: Reclamation, River Embankement and the Construction of Modernity in Austrian South Tirol. DOCUMENTI GEOGRAFICI, 1, 47-54 [10.19246/docugeo2281-7549/201601_03].
Etschregulierung: Reclamation, River Embankement and the Construction of Modernity in Austrian South Tirol
PROTO, MATTEO;
2016
Abstract
Il proposito di regolare il corso del fiume Adige nella contea austriaca del Tirolo risale alla seconda metà del XVIII secolo. Diversi progetti si susseguirono nel corso del tempo e i lavori furono finalmente conclusi entro la fine del XIX secolo. Nello stesso periodo molti altri fiumi europei - come il Reno in Germania - furono interessati da progetti similari. Le aree paludose non erano soggette a misure catastali, eludendo la tassazione. La loro presenza, poi, ostacolava i movimenti delle truppe e rendeva difficile la costruzione di fortificazioni stabili, perciò pregiudicando l’ordine disciplinato che era necessario per stabilire un moderno stato territoriale. Sin dal Rinascimento lo sviluppo delle tecniche cartografiche assieme al progresso delle inchieste statistiche permise l’attuazione di un nuovo ordine territoriale. Mappe e dati statistici non erano soltanto il mezzo per la realizzazione dei progetti ma divennero lo strumento archetipico di una radicale trasformazione del territorio. Strade e canali rettilinei, terre bonificate divennero la manifestazione materiale delle linee disegnate sulle carte. Non fu un caso che la rettificazione dell’Adige si legò alla costruzione della Brennerbahn, il collegamento ferroviario fra Verona e Innsbruck. Lo stesso processo riguardò i confini proprietari, amministrativi e politici: lo stato territoriale moderno, infatti, concepì allo stesso modo le grandi opere di bonifica, l’appropriazione del suolo e la determinazione dei confini. Questo articolo esamina i diversi progetti di sistemazione dell’Adige con la relativa cartografia che, nel corso di un secolo, trasformarono radicalmente la geografia della Val d’Adige.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.