La conoscenza e la tutela delle cinte murarie urbane si intreccia con la memoria umana costituente l’identità locale della comunità da esse racchiusa. Un progetto che tenda alla valorizzazione di questi monumenti a scala urbana deve, quindi, permettere uno sviluppo economico e culturale del territorio che ha nel monumento il suo simbolo. Il caso di studio delle mura di Lucca, unica cinta muraria totalmente conservata del Rinascimento italiano, può essere usato come esempio per la tutela e valorizzazione di molte altre cerchie urbane che necessiterebbero di interventi per la conservazione. Inoltre, tenendo conto della direzione per l’auto-sostentamento economico dei monumenti in cui anche il FAI (Fondo Ambiente Italiano), si vogliono promuovere nuove modalità di valorizzazione che non costituiscano mero sfruttamento del bene ma coinvolgano in una partecipazione diretta ai valori del paesaggio e del patrimonio culturale. Il monumento simbolo della città deve poter avere un ruolo anche oggi per la città stessa: da un lato essa deve diventare un sistema in cui tutti i sui elementi costituenti lavorino in modo sinergico a raccontare l’identità culturale della città stessa; dall’altro si potrebbe andare verso a una visione del patrimonio culturale allargata a quella di “produzione di cultura”, che ritrovi la coscienza dei luoghi, dando uguale importanza alla tutela e alla promozione culturale. La promozione di una fruizione attiva e proattiva, quindi non passiva, necessita di un coinvolgimento sempre maggiore dei residenti in un progetto di evoluzione dell’identità locale che potrebbe evidenziare l’esigenza di un dialogo fra le antiche architetture e nuove strutture. La sfida è quella di avere una tale comprensione del monumento da far sì che il nuovo siano legittimate dal passato contemporaneamente risponda alle esigenze di fruizione.

Le Mura di Lucca: restauro e valorizzazione come premessa per lo sviluppo culturale del territorio

Claudio Galli;
2014

Abstract

La conoscenza e la tutela delle cinte murarie urbane si intreccia con la memoria umana costituente l’identità locale della comunità da esse racchiusa. Un progetto che tenda alla valorizzazione di questi monumenti a scala urbana deve, quindi, permettere uno sviluppo economico e culturale del territorio che ha nel monumento il suo simbolo. Il caso di studio delle mura di Lucca, unica cinta muraria totalmente conservata del Rinascimento italiano, può essere usato come esempio per la tutela e valorizzazione di molte altre cerchie urbane che necessiterebbero di interventi per la conservazione. Inoltre, tenendo conto della direzione per l’auto-sostentamento economico dei monumenti in cui anche il FAI (Fondo Ambiente Italiano), si vogliono promuovere nuove modalità di valorizzazione che non costituiscano mero sfruttamento del bene ma coinvolgano in una partecipazione diretta ai valori del paesaggio e del patrimonio culturale. Il monumento simbolo della città deve poter avere un ruolo anche oggi per la città stessa: da un lato essa deve diventare un sistema in cui tutti i sui elementi costituenti lavorino in modo sinergico a raccontare l’identità culturale della città stessa; dall’altro si potrebbe andare verso a una visione del patrimonio culturale allargata a quella di “produzione di cultura”, che ritrovi la coscienza dei luoghi, dando uguale importanza alla tutela e alla promozione culturale. La promozione di una fruizione attiva e proattiva, quindi non passiva, necessita di un coinvolgimento sempre maggiore dei residenti in un progetto di evoluzione dell’identità locale che potrebbe evidenziare l’esigenza di un dialogo fra le antiche architetture e nuove strutture. La sfida è quella di avere una tale comprensione del monumento da far sì che il nuovo siano legittimate dal passato contemporaneamente risponda alle esigenze di fruizione.
2014
Fortificazioni, Memoria e Paesaggio. Convegno scientifico in occasione dei cinquant'anni di attività, dell’Istituto Italiano dei Castelli, 1964-2014. Riassunti delle relazioni
91
91
Claudio, Galli; Sonia, Bellini; Francesco, Naldi
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11585/555418
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