Le prime attestazioni della presenza del tamburo a cornice in Sicilia risalgono al V secolo a.C. Lo strumento è poi documentato fino ai giorni nostri attraverso raffigurazioni, documenti d’archivio, resoconti di viaggiatori stranieri, testi di interesse folklorico e, piuttosto ampiamente, dalla ricerca etnomusicologica moderna, per mezzo di audioregistrazioni e videofilmati. Morfologia, tecniche esecutive, repertori, decorazioni, contesto d’uso dei tamburelli in Sicilia si inscrivono nel più ampio quadro dell’area italiana (centro-meridionale) e mediterranea, ma con alcune specificità, soprattutto nelle tecniche esecutive. Queste, sebbene affini a quelle impiegate in altre regioni italiane, se ne discostano per certi tratti peculiari, riconnettendo segmenti della storia dello strumento a percorsi riconducibili al mondo arabo-islamico.
Bonanzinga, S., Staiti, N. (2015). I tamburi a cornice in Sicilia. ARCHIVIO ANTROPOLOGICO MEDITERRANEO, XVIII(17-2), 83-112 [10.7432/AAM170208].
I tamburi a cornice in Sicilia
STAITI, DOMENICO
2015
Abstract
Le prime attestazioni della presenza del tamburo a cornice in Sicilia risalgono al V secolo a.C. Lo strumento è poi documentato fino ai giorni nostri attraverso raffigurazioni, documenti d’archivio, resoconti di viaggiatori stranieri, testi di interesse folklorico e, piuttosto ampiamente, dalla ricerca etnomusicologica moderna, per mezzo di audioregistrazioni e videofilmati. Morfologia, tecniche esecutive, repertori, decorazioni, contesto d’uso dei tamburelli in Sicilia si inscrivono nel più ampio quadro dell’area italiana (centro-meridionale) e mediterranea, ma con alcune specificità, soprattutto nelle tecniche esecutive. Queste, sebbene affini a quelle impiegate in altre regioni italiane, se ne discostano per certi tratti peculiari, riconnettendo segmenti della storia dello strumento a percorsi riconducibili al mondo arabo-islamico.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.