L’allevamento di pesci marini nell’areale adriatico appare estremamente diversificato. Lungo il versante occidentale del Mar Adriatico le attività produttive di pesci marini sono rappresentate da diverse avannotterie industriali consolidate e dotate anche di settori di preingrasso ed ingrasso site in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Puglia, da alcuni allevamenti intensivi a terra con diversa tipologia di vasche e da alcuni allevamenti in gabbia siti rispettivamente nella parte più settentrionale del Mar Adriatico e lungo la costa pugliese. Sono inoltre presenti numerosi sistemi vallivi costieri, per la maggior parte estensivi, dislocati soprattutto nelle regioni italiane nordorientali. Per quanto concerne gli areali adriatici orientali, va evidenziato come siano presenti numerose realtà di allevamento in gabbia lungo tutto la costa, dall’Albania alla Slovenia, con particolare concentrazione in Croazia. Ovviamente in uno scenario così diversificato le condizioni ambientali e gestionali sono estremamente eterogenee e rendono difficile affrontare in modo sistematico ed univoco anche le problematiche sanitarie più frequenti e di maggior impatto nei diversi sistemi d’allevamento e nei diversi areali adriatici. Vengono quindi qui riassunte le principali problematiche sanitarie delle spigole e delle orate, specie ittiche maggiormente allevate in Adriatico, rimandando alla presentazione orale le considerazioni relative alla loro epidemiologia ed al loro impatto nei diversi sistemi produttivi. In linea generale, fra le malattie infettive di maggior rilievo nell’allevamento della spigola vanno annoverate l’Encefaloretinopatia virale da Betanodavirus, soprattutto negli stadi giovanili, la Fotobatteriosi da Photobacterium damselae subsp. piscicida, le Vibriosi sostenute da Vibrio anguillarum e da V. harveyi, la Tenacibaculosi da Tenacibaculum maritimum e, seppur con carattere più sporadico, le infezioni da Rickettsia-like organisms (RLO) e le Micobatteriosi da micobatteri atipici. Fra le malattie parassitarie, raramente correlate ad episodi di mortalità ma con effetti negativi sugli indici produttivi, risultano frequenti la Diplectanosi da Diplectanum aequans, la Sferosporosi da Sphaerospora dicentrarchi ed in minor misura le coccidiosi intestinali. In allevamenti del versante orientale sono descritte anche infestazioni da crostacei quali Lernanthropus kroyeri e Ceratothoa oestroides. Per quanto concerne l’orata, negli ultimi anni appaiono di crescente importanza soprattutto le malattie parassitarie, come la Sparicotilosi da Sparicotyle chrysophrii e l’Enteromyxosi da Enteromyxum leei, ma anche le infestazioni da trematodi Aporocotylidae e da monogenei Gyrodactylidae soprattutto in allevamenti in gabbia. Per quanto concerne le malattie batteriche di maggior rilievo, vanno annoverate la Fotobatteriosi nei giovanili ed alcune Vibriosi sostenute da specie non-V. anguillarum. Andrà investigato in futuro il ruolo patogeno di P. damselae subsp. damselae, isolato spesso in corso di episodi morbosi in questa specie ittica, e dell’Epiteliocisti da Chlamydia-like organisms (CLO). Fra le problematiche sanitarie dell’orata vanno poi citate la Winter Disease, ad eziologia multifattoriale/dismetabolica, in grado di causare gravi perdite produttive e spesso associata ad infezioni da Pseudomonas anguilliseptica, e la Petechial Rash disease, di recente emergenza nelle orate di taglia commerciale e ad eziologia ancora sconosciuta. Diverse sono le considerazioni da fare sulle avannotterie, dove i maggiori rischi sanitari sono rappresentati dall’Encefaloretinopatia virale e dalle infezioni batteriche sostenute da Vibrio spp., queste ultime fortemente condizionate dalle condizioni igienico-sanitarie dell’alimento vivo. Con specifico riferimento al corrente anno, caratterizzato da temperature molto elevate da fine giugno a settembre, va evidenziato come la situazione sanitaria non abbia fatto registrare nel periodo estivo importanti episodi di mortalità correlabili a malattie trasmissibili, diversamente dagli anni passati in cui erano stati osservati numerosi casi di Encefaloretinopatia virale, Fotobatteriosi, Vibriosi, Tenacibaculosi, Enteromyxosi ed altre infezioni parassitarie. A tal riguardo l’applicazione più stringente di misure di biosicurezza, la conduzione di idonei protocolli vaccinali e la corretta gestione degli impianti hanno sicuramente contribuito ad attuare azioni più efficaci di prevenzione e controllo.

Fioravanti M.L., Moscato M. (2015). PROBLEMATICHE SANITARIE NELLE SPECIE ITTICHE MARINE ALLEVATE IN ADRIATICO.

PROBLEMATICHE SANITARIE NELLE SPECIE ITTICHE MARINE ALLEVATE IN ADRIATICO

FIORAVANTI, MARIALETIZIA;
2015

Abstract

L’allevamento di pesci marini nell’areale adriatico appare estremamente diversificato. Lungo il versante occidentale del Mar Adriatico le attività produttive di pesci marini sono rappresentate da diverse avannotterie industriali consolidate e dotate anche di settori di preingrasso ed ingrasso site in Friuli Venezia Giulia, Veneto e Puglia, da alcuni allevamenti intensivi a terra con diversa tipologia di vasche e da alcuni allevamenti in gabbia siti rispettivamente nella parte più settentrionale del Mar Adriatico e lungo la costa pugliese. Sono inoltre presenti numerosi sistemi vallivi costieri, per la maggior parte estensivi, dislocati soprattutto nelle regioni italiane nordorientali. Per quanto concerne gli areali adriatici orientali, va evidenziato come siano presenti numerose realtà di allevamento in gabbia lungo tutto la costa, dall’Albania alla Slovenia, con particolare concentrazione in Croazia. Ovviamente in uno scenario così diversificato le condizioni ambientali e gestionali sono estremamente eterogenee e rendono difficile affrontare in modo sistematico ed univoco anche le problematiche sanitarie più frequenti e di maggior impatto nei diversi sistemi d’allevamento e nei diversi areali adriatici. Vengono quindi qui riassunte le principali problematiche sanitarie delle spigole e delle orate, specie ittiche maggiormente allevate in Adriatico, rimandando alla presentazione orale le considerazioni relative alla loro epidemiologia ed al loro impatto nei diversi sistemi produttivi. In linea generale, fra le malattie infettive di maggior rilievo nell’allevamento della spigola vanno annoverate l’Encefaloretinopatia virale da Betanodavirus, soprattutto negli stadi giovanili, la Fotobatteriosi da Photobacterium damselae subsp. piscicida, le Vibriosi sostenute da Vibrio anguillarum e da V. harveyi, la Tenacibaculosi da Tenacibaculum maritimum e, seppur con carattere più sporadico, le infezioni da Rickettsia-like organisms (RLO) e le Micobatteriosi da micobatteri atipici. Fra le malattie parassitarie, raramente correlate ad episodi di mortalità ma con effetti negativi sugli indici produttivi, risultano frequenti la Diplectanosi da Diplectanum aequans, la Sferosporosi da Sphaerospora dicentrarchi ed in minor misura le coccidiosi intestinali. In allevamenti del versante orientale sono descritte anche infestazioni da crostacei quali Lernanthropus kroyeri e Ceratothoa oestroides. Per quanto concerne l’orata, negli ultimi anni appaiono di crescente importanza soprattutto le malattie parassitarie, come la Sparicotilosi da Sparicotyle chrysophrii e l’Enteromyxosi da Enteromyxum leei, ma anche le infestazioni da trematodi Aporocotylidae e da monogenei Gyrodactylidae soprattutto in allevamenti in gabbia. Per quanto concerne le malattie batteriche di maggior rilievo, vanno annoverate la Fotobatteriosi nei giovanili ed alcune Vibriosi sostenute da specie non-V. anguillarum. Andrà investigato in futuro il ruolo patogeno di P. damselae subsp. damselae, isolato spesso in corso di episodi morbosi in questa specie ittica, e dell’Epiteliocisti da Chlamydia-like organisms (CLO). Fra le problematiche sanitarie dell’orata vanno poi citate la Winter Disease, ad eziologia multifattoriale/dismetabolica, in grado di causare gravi perdite produttive e spesso associata ad infezioni da Pseudomonas anguilliseptica, e la Petechial Rash disease, di recente emergenza nelle orate di taglia commerciale e ad eziologia ancora sconosciuta. Diverse sono le considerazioni da fare sulle avannotterie, dove i maggiori rischi sanitari sono rappresentati dall’Encefaloretinopatia virale e dalle infezioni batteriche sostenute da Vibrio spp., queste ultime fortemente condizionate dalle condizioni igienico-sanitarie dell’alimento vivo. Con specifico riferimento al corrente anno, caratterizzato da temperature molto elevate da fine giugno a settembre, va evidenziato come la situazione sanitaria non abbia fatto registrare nel periodo estivo importanti episodi di mortalità correlabili a malattie trasmissibili, diversamente dagli anni passati in cui erano stati osservati numerosi casi di Encefaloretinopatia virale, Fotobatteriosi, Vibriosi, Tenacibaculosi, Enteromyxosi ed altre infezioni parassitarie. A tal riguardo l’applicazione più stringente di misure di biosicurezza, la conduzione di idonei protocolli vaccinali e la corretta gestione degli impianti hanno sicuramente contribuito ad attuare azioni più efficaci di prevenzione e controllo.
2015
Atti del XXI Convegno Nazionale S.I.P.I. Società Italiana Patologia Ittica
71
71
Fioravanti M.L., Moscato M. (2015). PROBLEMATICHE SANITARIE NELLE SPECIE ITTICHE MARINE ALLEVATE IN ADRIATICO.
Fioravanti M.L.; Moscato M.
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