Esistono tradizioni condivise, e socialmente accettate, rispetto all'estetica dei futuri. Narrazioni letterarie, cinematografiche, progettuali architettoniche o di design le hanno utilizzate per costruire, di volta in volta, all'interno di esse, plot diversi e originali. Ma se progettare significa, etimologicamente, ‘gettare in avanti’, in che modo il design può intervenire nei processi di costruzione delle narrazioni di futuri? È possibile educare pratiche allargate d’immaginazione di scenari? Attraverso quali strumenti e modelli? Per fornire una possibile risposta a questi quesiti, sono proposti tre livelli di lettura e approfondimento. La prima parte del paper introduce il rapporto tra Advanced design, processi di progettazione e intermediazione dei futuri possibili; la seconda esplicita quali fattori e piani di lavoro derivanti dalle future sciences siano solitamente impiegati per determinare estetiche strutturalmente allineate a macro-scenari accondiscesi e prevalenti e propone un modello per la costruzione di scenari design driven; la terza legge una serie di esempi evidenziando i livelli e i fattori che hanno contribuito alla struttura della rappresentazione e rileva che, in molti casi, s’impiega la tecnica dell'accostamento d’immaginari fortemente divergenti, quasi schizofrenici per creare una condizione di dualità in contrasto, di habitat per il bene e il male che possono così essere percepiti come mescolati e interagenti nella costruzione di visioni di futuro attraverso le sue estetiche condivise.
F. Celaschi, E. Formia (2014). Estetiche dei futuri come estetiche dei contrasti. Processi design driven di costruzione condivisa di scenari. Milano : STS Italia Publishing.
Estetiche dei futuri come estetiche dei contrasti. Processi design driven di costruzione condivisa di scenari
CELASCHI, FLAVIANO;FORMIA, ELENA MARIA
2014
Abstract
Esistono tradizioni condivise, e socialmente accettate, rispetto all'estetica dei futuri. Narrazioni letterarie, cinematografiche, progettuali architettoniche o di design le hanno utilizzate per costruire, di volta in volta, all'interno di esse, plot diversi e originali. Ma se progettare significa, etimologicamente, ‘gettare in avanti’, in che modo il design può intervenire nei processi di costruzione delle narrazioni di futuri? È possibile educare pratiche allargate d’immaginazione di scenari? Attraverso quali strumenti e modelli? Per fornire una possibile risposta a questi quesiti, sono proposti tre livelli di lettura e approfondimento. La prima parte del paper introduce il rapporto tra Advanced design, processi di progettazione e intermediazione dei futuri possibili; la seconda esplicita quali fattori e piani di lavoro derivanti dalle future sciences siano solitamente impiegati per determinare estetiche strutturalmente allineate a macro-scenari accondiscesi e prevalenti e propone un modello per la costruzione di scenari design driven; la terza legge una serie di esempi evidenziando i livelli e i fattori che hanno contribuito alla struttura della rappresentazione e rileva che, in molti casi, s’impiega la tecnica dell'accostamento d’immaginari fortemente divergenti, quasi schizofrenici per creare una condizione di dualità in contrasto, di habitat per il bene e il male che possono così essere percepiti come mescolati e interagenti nella costruzione di visioni di futuro attraverso le sue estetiche condivise.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.