Il saggio fornisce una rinnovata lettura del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e del ruolo svolto dalla Commissione di garanzia istituita dalla l. n. 146/1990. La terziarizzazione del conflitto collettivo (id est: il conflitto nella società dei servizi) ha portato ad una mutazione genetica dello sciopero, che ha ormai oltrepassato i suoi tradizionali confini dogmatici (lo sciopero come diritto soggettivo), sino a diventare un comportamento di fatto dotato, in ragione dei particolari settori in cui si svolge, di un particolare plusvalore di effettività (lo sciopero come potere sociale). La fisionomia dell'astensione collettiva nei servizi pubblici ha reso necessario un intervento eteronomo di regolazione: la l. n. 146/1990, attuativa dell'art. 40 Cost., individua un modello riflessivo e neo-istituzionale di regolazione, incentrato sull'istituzione della Commissione di garanzia. L'analisi delle sue prerogative conduce a una rivisitazione critica delle teorie che qualificano l'attività delle autorità indipendenti come attività oggettivamente neutrali: la Commissione sembra, piuttosto, svolgere una funzione di indirizzo politico-costituzionale (distinta, in quanto tale, dall'indirizzo politico di maggioranza), di mediazione attiva nella composizione del conflitto collettivo. In base a tale diversa qualificazione, il saggio propone una interpretazione estensiva dei compiti affidati a questa particolare autorità indipendente.
Corrado, C., Andrea, M. (2015). LA COMMISSIONE SULLO SCIOPERO COME ORGANO DI GARANZIA POLITICO-COSTITUZIONALE. RIVISTA AIC, 1, 1-31.
LA COMMISSIONE SULLO SCIOPERO COME ORGANO DI GARANZIA POLITICO-COSTITUZIONALE
CARUSO, CORRADO;MORRONE, ANDREA
2015
Abstract
Il saggio fornisce una rinnovata lettura del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e del ruolo svolto dalla Commissione di garanzia istituita dalla l. n. 146/1990. La terziarizzazione del conflitto collettivo (id est: il conflitto nella società dei servizi) ha portato ad una mutazione genetica dello sciopero, che ha ormai oltrepassato i suoi tradizionali confini dogmatici (lo sciopero come diritto soggettivo), sino a diventare un comportamento di fatto dotato, in ragione dei particolari settori in cui si svolge, di un particolare plusvalore di effettività (lo sciopero come potere sociale). La fisionomia dell'astensione collettiva nei servizi pubblici ha reso necessario un intervento eteronomo di regolazione: la l. n. 146/1990, attuativa dell'art. 40 Cost., individua un modello riflessivo e neo-istituzionale di regolazione, incentrato sull'istituzione della Commissione di garanzia. L'analisi delle sue prerogative conduce a una rivisitazione critica delle teorie che qualificano l'attività delle autorità indipendenti come attività oggettivamente neutrali: la Commissione sembra, piuttosto, svolgere una funzione di indirizzo politico-costituzionale (distinta, in quanto tale, dall'indirizzo politico di maggioranza), di mediazione attiva nella composizione del conflitto collettivo. In base a tale diversa qualificazione, il saggio propone una interpretazione estensiva dei compiti affidati a questa particolare autorità indipendente.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.