Ecological performances of plant species of halophilous hydromorphic ecosystems

Coastal wetlands are very special environments, characterized by soils permanently or seasonally saturated by salt or brackish water. They host microorganisms and plants able to adapt to anoxic conditions. This paper proposes a review of recent scientific papers dealing with the study of coastal wetlands from different points of view. Some studies examine the species composition and the pattern of the spatial distribution of plant communities, depending on the depth of the salt water table, as well as on other related factors. A significant number of studies analyse instead the coastal wetlands in their ability for the phytoremediation (phytostabilisation and/or phytoextraction) and highlight the importance of interactions between the rhizosphere of the halophytes and the physical environment. Finally, more recent studies consider the plant species of the coastal wetlands as a source of useful products (food, feed, oils) and expose the results of promising researches on their cultivation.

Le zone umide costiere sono ambienti particolari, caratterizzati da suoli permanentemente o stagionalmente saturi di acqua salata o salmastra, occupati da microrganismi e piante capaci di adattarsi a condizioni anossiche. Il presente lavoro propone una rassegna di contributi scientifici recenti che trattano lo studio delle aree umide costiere da diversi punti di vista. Alcuni studi esaminano la composizione floristica e il pattern di distribuzione spaziale delle comunità vegetali, in funzione della profondità della falda salata, oltre che di altri fattori ad essa collegati. Un consistente numero di studi analizza invece le aree umide costiere nella loro capacità di fitodepurazione (fitostabilizzazione e/o fitoestrazione) e mette in evidenza l’importanza delle interazioni tra la rizosfera e l’ambiente fisico circostante. Infine, lavori più recenti considerano le alofite delle areeumide costiere come fonte di prodotti utili (cibo, mangimi, olii) e riportano i risultati di promettenti ricerche sulla loro coltivazione in ambienti estremi.