Tra medioevo e prima età moderna lungo la costiera marchigiana, ad eccezione di Ancona, le località marittime di un certo rilievo presentavano solo precari ricoveri alla foce dei fiumiPesaro, così come Fano e Senigallia, non disponevano di strutture adeguate alla qualifica di città porto, mancando di efficienti servizi funzionali all’approdo dei natanti e anche di specifici borghi e/o quartieri abitati da gente dedita ai mestieri del mare. Gli addetti alle professioni del mare erano forestieri provenienti soprattutto dall’isola di Burano e da Chioggia. I sudditi della Serenissima, specialisti nella pesca costiera, si predisponevano ad affrontare migrazioni di lavoro che si documentano nei primi secoli dell’età moderna lungo tutto il litorale pontificio. Fino a tutto il Cinquecento si documenta soprattutto l’esercizio di una pesca costiera. Le migrazioni stagionali, che inizialmente coinvolgono i soli pescatori, nel corso del tempo maturano condizioni di lavoro stabili che, con il trasferimento definitivo delle maestranze con le loro famiglie nei porti di sottovento e nelle nuove sedi abitative, fungeranno da richiamo anche per altre categorie di lavoratori, gravitanti nell’orbita del settore marittimo: maestri d’ascia, calafati, retai, velai, filacanevi ecc. Un fenomeno, quello appena accennato che troverà sviluppo nel Sei e Settecento
Maria Lucia De, N. (2015). La comunità dei pescatori nelle Marche di età moderna. Origini e mutamenti. MARCA/MARCHE, 5(L'Adriatico. Le origini di una macroregione europea), 27-46.
La comunità dei pescatori nelle Marche di età moderna. Origini e mutamenti
DE NICOLO', MARIA LUCIA
2015
Abstract
Tra medioevo e prima età moderna lungo la costiera marchigiana, ad eccezione di Ancona, le località marittime di un certo rilievo presentavano solo precari ricoveri alla foce dei fiumiPesaro, così come Fano e Senigallia, non disponevano di strutture adeguate alla qualifica di città porto, mancando di efficienti servizi funzionali all’approdo dei natanti e anche di specifici borghi e/o quartieri abitati da gente dedita ai mestieri del mare. Gli addetti alle professioni del mare erano forestieri provenienti soprattutto dall’isola di Burano e da Chioggia. I sudditi della Serenissima, specialisti nella pesca costiera, si predisponevano ad affrontare migrazioni di lavoro che si documentano nei primi secoli dell’età moderna lungo tutto il litorale pontificio. Fino a tutto il Cinquecento si documenta soprattutto l’esercizio di una pesca costiera. Le migrazioni stagionali, che inizialmente coinvolgono i soli pescatori, nel corso del tempo maturano condizioni di lavoro stabili che, con il trasferimento definitivo delle maestranze con le loro famiglie nei porti di sottovento e nelle nuove sedi abitative, fungeranno da richiamo anche per altre categorie di lavoratori, gravitanti nell’orbita del settore marittimo: maestri d’ascia, calafati, retai, velai, filacanevi ecc. Un fenomeno, quello appena accennato che troverà sviluppo nel Sei e SettecentoI documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.


