Il monitoraggio terapeutico dei farmaci (TDM) antiepilettici costituisce oggi un affermato supporto alla terapia medica delle epilessie. La terapia dell’epilessia si presta particolarmente all’applicazione del TDM, sia per il decorso variabile ed insidioso della patologia (le crisi avvengono ad intervalli irregolari e non prevedibili; sintomi clinici e segni di tossicità possono essere difficili da valutare), sia per le caratteristiche dei farmaci utilizzati, dotati spesso di un basso indice terapeutico, con una cinetica interindividuale molto variabile, ed un alto potenziale d’interazione farmacologiche. In questa rassegna sono descritti il razionale e le procedure per la corretta esecuzione ed interpretazione del monitoraggio dei farmaci antiepilettici, nella prospettiva di una gestione individualizzata della terapia della epilessia nel singolo paziente. Negli ultimi 10-15 anni sono stati commercializzati in Italia numerosi nuovi farmaci antiepilettici (vigabatrin, lamotrigina, gabapentin, felbamato, oxcarbazepina, tiagabina, topiramato, levetiracetam, pregabalin e zonisamide). Proposti dalle case farmaceutiche produttrici come farmaci più facili da gestire, per le migliori caratteristiche farmacocinetiche e il più basso potenziale di interazione, è stato suggerito che il loro utilizzo non richieda l’ausilio del monitoraggio delle concentrazioni, con vantaggi in termini di minori costi aggiunti e di semplificazione nella gestione dei pazienti. Tuttavia nella fase di post-commercializzazione sono emerse per diversi dei nuovi farmaci antiepilettici evidenze che indicano una variabilità cinetica ed un potenziale di interazione comparabili a quelli dei vecchi farmaci e che rendono plausibile sul piano teorico e su quello pratico l’applicazione del TDM anche a molti di questi prodotti.
F. Albani, M. Contin, R. Riva, A. Baruzzi. (2007). Il monitoraggio terapeutico dei farmaci antiepilettici. LA RIVISTA ITALIANA DELLA MEDICINA DI LABORATORIO, 3, 51-56.
Il monitoraggio terapeutico dei farmaci antiepilettici
ALBANI, FIORENZO;CONTIN, MANUELA MARIA ANTONIA;RIVA, ROBERTO;BARUZZI, AGOSTINO
2007
Abstract
Il monitoraggio terapeutico dei farmaci (TDM) antiepilettici costituisce oggi un affermato supporto alla terapia medica delle epilessie. La terapia dell’epilessia si presta particolarmente all’applicazione del TDM, sia per il decorso variabile ed insidioso della patologia (le crisi avvengono ad intervalli irregolari e non prevedibili; sintomi clinici e segni di tossicità possono essere difficili da valutare), sia per le caratteristiche dei farmaci utilizzati, dotati spesso di un basso indice terapeutico, con una cinetica interindividuale molto variabile, ed un alto potenziale d’interazione farmacologiche. In questa rassegna sono descritti il razionale e le procedure per la corretta esecuzione ed interpretazione del monitoraggio dei farmaci antiepilettici, nella prospettiva di una gestione individualizzata della terapia della epilessia nel singolo paziente. Negli ultimi 10-15 anni sono stati commercializzati in Italia numerosi nuovi farmaci antiepilettici (vigabatrin, lamotrigina, gabapentin, felbamato, oxcarbazepina, tiagabina, topiramato, levetiracetam, pregabalin e zonisamide). Proposti dalle case farmaceutiche produttrici come farmaci più facili da gestire, per le migliori caratteristiche farmacocinetiche e il più basso potenziale di interazione, è stato suggerito che il loro utilizzo non richieda l’ausilio del monitoraggio delle concentrazioni, con vantaggi in termini di minori costi aggiunti e di semplificazione nella gestione dei pazienti. Tuttavia nella fase di post-commercializzazione sono emerse per diversi dei nuovi farmaci antiepilettici evidenze che indicano una variabilità cinetica ed un potenziale di interazione comparabili a quelli dei vecchi farmaci e che rendono plausibile sul piano teorico e su quello pratico l’applicazione del TDM anche a molti di questi prodotti.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.