Premessa. Comprendere chi e in che modo prende contatto con le Unità Operative di Neuropsichiatria Infantile (UONPIA) costituisce un importante passaggio per delineare strategie volte a contrastare il treatment gap, rappresentato dal divario tra bisogni di cura e reale accesso ai trattamenti. Questo lavoro descrive ed analizza un ampio campione di utenti delle UONPIA allo scopo di identificare i percorsi assistenziali di questi pazienti e delle loro famiglie, comparare i loro profili clinici e di funzionamento psicosociale e valutare la gravità dei casi in trattamento. Metodi. 710 pazienti consecutivamente afferenti ai servizi ambulatoriali delle UONPIA della Regione Emilia-Romagna e di Brescia sono stati valutati tramite una ‘Scheda Paziente” e con strumenti standardizzati di assessment (CBCL, CGAS, HoNOSCA e CGI). Risultati. L’età media dei pazienti è 11 anni. La maggior parte del campione vive con i genitori biologici; solo il 20% proviene da una famiglia con struttura non tradizionale (adottiva, affidataria o monoparentale). Si osservano livelli di gravità clinica e compromissione del funzionamento significativamente diversi tra i principali gruppi diagnostici; i problemi scolastici rappresentano il più frequente motivo di richiesta di consulto. Quasi la metà degli utenti (43%) ha già ricevuto un trattamento prima dell’accesso iniziale ai servizi perlopiù da parte del pediatra o medico di medicina generale. La maggior parte dei genitori dichiara di essere stata inviata alla UONPIA da altri professionisti (80%), mentre il 17% dei genitori richiede un consulto di propria iniziativa. Una elevata scolarità della madre risulta associata al contatto senza invio da parte di altri servizi o professionisti. Conclusione. I problemi scolastici risultano essere un importante antecedente della richiesta di consultazione nelle UONPIA. I bambini e gli adolescenti che presentano problemi scolastici dovrebbero ricevere un esame attento già nell’ambito della scuola stessa. Interventi educativi rivolti a genitori ed insegnanti potrebbero migliorare le loro conoscenze circa i disturbi con insorgenza in età evolutiva, e quindi favorire un tempestivo avvio alle cure specialistiche.
L. Pedrini, D. Sisti, A. Tiberti, A. Preti, M. Fabiani, L. Ferraresi, et al. (2014). Chi, perché e in che modo si rivolge ai servizi di neuropsichiatria infantile? Who, why, and how come in contact with child and adolescent mental health services? An Italian investigation. GIORNALE DI NEUROPSICHIATRIA DELL'ETÀ EVOLUTIVA, 34, 180-190.
Chi, perché e in che modo si rivolge ai servizi di neuropsichiatria infantile? Who, why, and how come in contact with child and adolescent mental health services? An Italian investigation
PARMEGGIANI, ANTONIA;FRANZONI, EMILIO;
2014
Abstract
Premessa. Comprendere chi e in che modo prende contatto con le Unità Operative di Neuropsichiatria Infantile (UONPIA) costituisce un importante passaggio per delineare strategie volte a contrastare il treatment gap, rappresentato dal divario tra bisogni di cura e reale accesso ai trattamenti. Questo lavoro descrive ed analizza un ampio campione di utenti delle UONPIA allo scopo di identificare i percorsi assistenziali di questi pazienti e delle loro famiglie, comparare i loro profili clinici e di funzionamento psicosociale e valutare la gravità dei casi in trattamento. Metodi. 710 pazienti consecutivamente afferenti ai servizi ambulatoriali delle UONPIA della Regione Emilia-Romagna e di Brescia sono stati valutati tramite una ‘Scheda Paziente” e con strumenti standardizzati di assessment (CBCL, CGAS, HoNOSCA e CGI). Risultati. L’età media dei pazienti è 11 anni. La maggior parte del campione vive con i genitori biologici; solo il 20% proviene da una famiglia con struttura non tradizionale (adottiva, affidataria o monoparentale). Si osservano livelli di gravità clinica e compromissione del funzionamento significativamente diversi tra i principali gruppi diagnostici; i problemi scolastici rappresentano il più frequente motivo di richiesta di consulto. Quasi la metà degli utenti (43%) ha già ricevuto un trattamento prima dell’accesso iniziale ai servizi perlopiù da parte del pediatra o medico di medicina generale. La maggior parte dei genitori dichiara di essere stata inviata alla UONPIA da altri professionisti (80%), mentre il 17% dei genitori richiede un consulto di propria iniziativa. Una elevata scolarità della madre risulta associata al contatto senza invio da parte di altri servizi o professionisti. Conclusione. I problemi scolastici risultano essere un importante antecedente della richiesta di consultazione nelle UONPIA. I bambini e gli adolescenti che presentano problemi scolastici dovrebbero ricevere un esame attento già nell’ambito della scuola stessa. Interventi educativi rivolti a genitori ed insegnanti potrebbero migliorare le loro conoscenze circa i disturbi con insorgenza in età evolutiva, e quindi favorire un tempestivo avvio alle cure specialistiche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.