Lo studio si incentra sulla figura del direttore generale, analizzando l'evoluzione normativa dell'istituto, con particolare riguardo all'ambito sanitario in un momento di grandi cambiamenti e novità alla luce anche della Riforma Renzi -Madia. Nello specifico l'indagine muove dall'analisi dell'annoso problema circa la necessità o l'opportunità di tenere separate la funzione politica e quella amministrativa. E proprio la figura del Direttore generale rappresenta il momento di intersezione e contatto tra le norme e i principi posti dal nostro ordinamento a tutela dell’ordine pubblico e del bene salute e le politiche e i meccanismi studiati in campo imprenditoriale per perseguire l’utilità economica e il profitto. Pertanto il lavoro si propone di indagare se la nuova concezione organizzativa dell’azienda sanitaria, dove cambiano le regole per le nomine dei DG, abbia davvero nel concreto superato i vecchi problemi in ordine alla politicizzazione degli incarichi apicali nella sanità puntando sulla meritocrazia. In questa figura apicale, infatti, si sommano funzioni e responsabilità che l’impianto normativo ha cercato di tenere distinte, ovverosia la direzione politica e la direzione imprenditoriale dell’azienda, soggette a regole diverse e comportanti responsabilità distinte, ma unitariamente individuate nella stessa persona. Dal nuovo modello derivano conseguenze importanti, quali la valutazione dell'operato del DG condotta sulla base di indicatori aziendalistici che siano in grado di valutare la performance, la produttività, il raggiungimento degli obiettivi prefissati e l’impiego del budget utilizzato, che a loro volta determinano responsabilità peculiari in capo al Direttore generale, tra cui quella dirigenziale, su cui ci si sofferma.
Anna, C. (2015). La dirigenza nella sanità tra obiettivi di risultato e principi costituzionali. IL LAVORO NELLE PUBBLICHE AMMINISTRAZIONI, 3/4, 481-510.
La dirigenza nella sanità tra obiettivi di risultato e principi costituzionali
CICCHETTI, ANNA
2015
Abstract
Lo studio si incentra sulla figura del direttore generale, analizzando l'evoluzione normativa dell'istituto, con particolare riguardo all'ambito sanitario in un momento di grandi cambiamenti e novità alla luce anche della Riforma Renzi -Madia. Nello specifico l'indagine muove dall'analisi dell'annoso problema circa la necessità o l'opportunità di tenere separate la funzione politica e quella amministrativa. E proprio la figura del Direttore generale rappresenta il momento di intersezione e contatto tra le norme e i principi posti dal nostro ordinamento a tutela dell’ordine pubblico e del bene salute e le politiche e i meccanismi studiati in campo imprenditoriale per perseguire l’utilità economica e il profitto. Pertanto il lavoro si propone di indagare se la nuova concezione organizzativa dell’azienda sanitaria, dove cambiano le regole per le nomine dei DG, abbia davvero nel concreto superato i vecchi problemi in ordine alla politicizzazione degli incarichi apicali nella sanità puntando sulla meritocrazia. In questa figura apicale, infatti, si sommano funzioni e responsabilità che l’impianto normativo ha cercato di tenere distinte, ovverosia la direzione politica e la direzione imprenditoriale dell’azienda, soggette a regole diverse e comportanti responsabilità distinte, ma unitariamente individuate nella stessa persona. Dal nuovo modello derivano conseguenze importanti, quali la valutazione dell'operato del DG condotta sulla base di indicatori aziendalistici che siano in grado di valutare la performance, la produttività, il raggiungimento degli obiettivi prefissati e l’impiego del budget utilizzato, che a loro volta determinano responsabilità peculiari in capo al Direttore generale, tra cui quella dirigenziale, su cui ci si sofferma.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.