L’apparizione di antichi oggetti di reimpiego dipinti in una cornice giottesca è occasione per riflettere sul rapporto con l'antico e sull'illusionismo delle cornici architettoniche trecentesche. In quello spazio trova soddisfazione il commento di Boccaccio all'arte di Giotto, il cui moderno atteggiamento è perpetuato dalla critica storico artistica fino al novecento inoltrato; in verità nella cornice dipinta fra Due e Trecento si trovano espresse anche istanze estranee all'illusionismo noto alla modernità e in questa occasione si cerca di costruire un’immagine dialettica riguardante un passaggio fondamentale per la figurazione in occidente, mettendo in discussione un’illusionistica immagine, accademica e storicista, della pittura gotica italiana.
Volpe, A. (2015). "... quello credendo esser vero che era dipinto". Umanesimo e illusione: il reimpiego simulato nella pittura trecentesca.. Paris : Champions.
"... quello credendo esser vero che era dipinto". Umanesimo e illusione: il reimpiego simulato nella pittura trecentesca.
VOLPE, ALESSANDRO
2015
Abstract
L’apparizione di antichi oggetti di reimpiego dipinti in una cornice giottesca è occasione per riflettere sul rapporto con l'antico e sull'illusionismo delle cornici architettoniche trecentesche. In quello spazio trova soddisfazione il commento di Boccaccio all'arte di Giotto, il cui moderno atteggiamento è perpetuato dalla critica storico artistica fino al novecento inoltrato; in verità nella cornice dipinta fra Due e Trecento si trovano espresse anche istanze estranee all'illusionismo noto alla modernità e in questa occasione si cerca di costruire un’immagine dialettica riguardante un passaggio fondamentale per la figurazione in occidente, mettendo in discussione un’illusionistica immagine, accademica e storicista, della pittura gotica italiana.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.