Scopo. Esplorare la correlazione tra la sopravvivenza globale (OS) e alcuni indicatori calcolabili a partire dalle mappe di valori perfusionali ottenute tramite TC, per valutare se questi possano essere utilizzati come marcatori prognostici. Materiale e metodi. Sono stati considerati 16 esami eseguiti tramite TC perfusionale (TCp) assiale, riferiti ad altrettanti pazienti affetti da NSCLC. I dati relativi alla OS, espressi in mesi, sono stati inclusi nello studio. La mediana dei valori di OS è risultata pari a 8 mesi. I valori di blood flow (BF) sono stati calcolati secondo la cinetica di primo passaggio, rimuovendo automaticamente i valori non affidabili. Per ogni esame sono stati calcolati sette indicatori sulle mappe perfusionali ed è stata valutata la capacità di ogni possibile coppia di identificare due gruppi di pazienti, significativamente separati, e caratterizzati da diversi valori di OS. La significatività statistica della separazione dei due gruppi è stata misurata tramite analisi multivariata (pvalue< 0.001). Risultati. La coppia di indicatori costituiti da uniformità (U) ed entropia (E, che riflette l’eterogeneità delle mappe perfusionali), risulta essere quella con il maggiore significato prognostico. Il gruppo di 11 pazienti con E>7.0 e U<0.01 è caratterizzato da OS=8 mesi e risulta linearmente separato dal secondo gruppo di 5 pazienti con OS>8. Conclusioni. Questi risultati confermano la comune aspettativa che una maggiore eterogeneità correla con una maggiore aggressività, che si riflette fortemente su OS. Si può quindi concludere che la misura emodinamica dell’eterogeneità tumorale rappresenta un significativo e oggettivo fattore prognostico, con possibili ricadute cliniche della TCp.
Baiocco, S., Bevilacqua, A., Barone, D., Delmonte, A., Gavelli, G. (2016). L'eterogeneità perfusionale: un biomarker prognostico per il cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC).
L'eterogeneità perfusionale: un biomarker prognostico per il cancro del polmone non a piccole cellule (NSCLC)
BAIOCCO, SERENA;BEVILACQUA, ALESSANDRO;GAVELLI, GIAMPAOLO
2016
Abstract
Scopo. Esplorare la correlazione tra la sopravvivenza globale (OS) e alcuni indicatori calcolabili a partire dalle mappe di valori perfusionali ottenute tramite TC, per valutare se questi possano essere utilizzati come marcatori prognostici. Materiale e metodi. Sono stati considerati 16 esami eseguiti tramite TC perfusionale (TCp) assiale, riferiti ad altrettanti pazienti affetti da NSCLC. I dati relativi alla OS, espressi in mesi, sono stati inclusi nello studio. La mediana dei valori di OS è risultata pari a 8 mesi. I valori di blood flow (BF) sono stati calcolati secondo la cinetica di primo passaggio, rimuovendo automaticamente i valori non affidabili. Per ogni esame sono stati calcolati sette indicatori sulle mappe perfusionali ed è stata valutata la capacità di ogni possibile coppia di identificare due gruppi di pazienti, significativamente separati, e caratterizzati da diversi valori di OS. La significatività statistica della separazione dei due gruppi è stata misurata tramite analisi multivariata (pvalue< 0.001). Risultati. La coppia di indicatori costituiti da uniformità (U) ed entropia (E, che riflette l’eterogeneità delle mappe perfusionali), risulta essere quella con il maggiore significato prognostico. Il gruppo di 11 pazienti con E>7.0 e U<0.01 è caratterizzato da OS=8 mesi e risulta linearmente separato dal secondo gruppo di 5 pazienti con OS>8. Conclusioni. Questi risultati confermano la comune aspettativa che una maggiore eterogeneità correla con una maggiore aggressività, che si riflette fortemente su OS. Si può quindi concludere che la misura emodinamica dell’eterogeneità tumorale rappresenta un significativo e oggettivo fattore prognostico, con possibili ricadute cliniche della TCp.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.