Scopo. La Tomografia Computerizzata perfusionale (TCp) è una tecnica ampiamente utilizzata per studiare l’efficacia delle terapie anti-angiogenetiche. Vasi, bronchi ed artefatti inducono valori di perfusione che possono pregiudicare l’affidabilità dei risultati. Materiale e metodi. Due esperti radiologi hanno analizzato 34 esami di TCp, relativi a 22 pazienti con NSCLC, e selezionato per ciascuno di essi una sezione di riferimento (SDR) sulla quale hanno delineato una regione di interesse (ROI) sui bordi della lesione, dei vasi sanguigni, dei bronchi e degli artefatti in essa visibili. La ROI della lesione è stata allineata per gli altri istanti di tempo ed è stato calcolato un indice di discordanza al modello perfusionale (ID) di ciascuna curva tempo-concentrazione utilizzata per il calcolo dei valori di blood flow (BF). Attraverso un’analisi statistica dell’istogramma degli ID è possibile identificare per ogni lesione i valori di BF non affidabili (BFN). Risultati. I BFN risultano sempre aggregati in aree semanticamente coerenti, corrispondenti a vasi, bronchi ed artefatti. La specificità dei medici nell’identificare vasi e bronchi è pari al 100% ma si riduce per gli artefatti. In 15 casi infatti, i radiologi hanno sotto-stimato l’estensione o addirittura ignorato la loro presenza mentre in 2 casi ne hanno segnalato la presenza nonostante questa non fosse costante durante l’esame e non influenzasse l’affidabilità dei valori di BF. Conclusioni. Questo metodo consente di escludere automaticamente dal calcolo del BF quelle strutture in grado di alterarne l’affidabilità, consentendo quindi di recuperare informazioni in esami che verrebbero altrimenti scartati e di escludere dall’analisi valori di BFN che, se considerati, potrebbero indurre errate considerazioni cliniche.
Malavasi, S., Bevilacqua, A., Barone, D., Delmonte, A., Gavelli, G. (2016). Metodo automatico per il rilevamento di strutture anatomiche ed artefatti in immagini CT perfusionali di NSCLC.
Metodo automatico per il rilevamento di strutture anatomiche ed artefatti in immagini CT perfusionali di NSCLC
MALAVASI, SILVIA;BEVILACQUA, ALESSANDRO;GAVELLI, GIAMPAOLO
2016
Abstract
Scopo. La Tomografia Computerizzata perfusionale (TCp) è una tecnica ampiamente utilizzata per studiare l’efficacia delle terapie anti-angiogenetiche. Vasi, bronchi ed artefatti inducono valori di perfusione che possono pregiudicare l’affidabilità dei risultati. Materiale e metodi. Due esperti radiologi hanno analizzato 34 esami di TCp, relativi a 22 pazienti con NSCLC, e selezionato per ciascuno di essi una sezione di riferimento (SDR) sulla quale hanno delineato una regione di interesse (ROI) sui bordi della lesione, dei vasi sanguigni, dei bronchi e degli artefatti in essa visibili. La ROI della lesione è stata allineata per gli altri istanti di tempo ed è stato calcolato un indice di discordanza al modello perfusionale (ID) di ciascuna curva tempo-concentrazione utilizzata per il calcolo dei valori di blood flow (BF). Attraverso un’analisi statistica dell’istogramma degli ID è possibile identificare per ogni lesione i valori di BF non affidabili (BFN). Risultati. I BFN risultano sempre aggregati in aree semanticamente coerenti, corrispondenti a vasi, bronchi ed artefatti. La specificità dei medici nell’identificare vasi e bronchi è pari al 100% ma si riduce per gli artefatti. In 15 casi infatti, i radiologi hanno sotto-stimato l’estensione o addirittura ignorato la loro presenza mentre in 2 casi ne hanno segnalato la presenza nonostante questa non fosse costante durante l’esame e non influenzasse l’affidabilità dei valori di BF. Conclusioni. Questo metodo consente di escludere automaticamente dal calcolo del BF quelle strutture in grado di alterarne l’affidabilità, consentendo quindi di recuperare informazioni in esami che verrebbero altrimenti scartati e di escludere dall’analisi valori di BFN che, se considerati, potrebbero indurre errate considerazioni cliniche.I documenti in IRIS sono protetti da copyright e tutti i diritti sono riservati, salvo diversa indicazione.