Sardinian retablos of the late XVth and early XVIth century document the layering of "influences" coming from Valencia, Barcelona, Mallorca and Naples. Among the foreign inputs, there are Flemish-Iberian stylistic elements and Gothic-Catalan shapes, mildly joined by singular Italianisms and knowledge of the Modern Manner. An exceptional case is the Master of Ozieri, who seems to evade the routes connecting established Mediterranean hubs. The island of Sardinia, which is often defined a crossroads and melting-pot of ideas – though such ideas would come from neighbouring regions – eventually becomes the landfall made by a German-Flemish culture that in some cases dialogues with Southern Raphaelism trough experimental compromise. By enlarging the field of view, one is provided the perspective of a broader Mediterranean area including Northern Europe, which is proper of Charles V’s empire’s extent and encompasses the Master of Ozieri’s path.

Il saggio è dedicato alle rotte mediterranee che hanno coinvolto la Sardegna tra la fine del XV e l'inizio del XVI secolo. Mappa la stratificazione di "influenze" provenienti da Valencia, Barcellona, Maiorca e Napoli. Tra gli stimoli “forestieri” vi sono elementi stilistici flandro-iberici (di artisti spagnoli che adottano uno stile fiammingo o di fiamminghi che viaggiano nella Penisola iberica) e forme gotico-catalane che permangono non tanto come sintomo di "ritardo", quanto come testimonianza di appartenenza al mondo dei Re Cattolici. Ci si interroga sulla comparsa e il significato degli “italianismi”, in un’isola orientata politicamente e culturalmente verso il Levante spagnolo; sul dialogo intercorso tra alcuni pittori attivi nell'isola, come i Cavaro e il Maestro di Ozieri, e le forme del raffaellismo meridionale, al fine di evidenziare la singolarità della comparsa di richiami al mondo del Nord Europa che convivono con un prudente avvicinamento al raffaellismo di Andrea Sabatini e Polidoro da Caravaggio. Il saggio si interroga su impostazioni metodologiche che vedono tale contesto artistico corrispondere alle caratteristiche, di volta in volta, di regno-colonia o regno-crocevia, appendice e provincia o periferia capace di proporre alternative, nel quadro del fenomeno più ampio degli aggiornamenti e delle resistenze, di fronte ai modelli proposti dai centri predominanti di riferimento.

Spissu, M.V. (2014). Un Oltremare diffuso. Il navegar sardesco fra Mediterraneo di Ponente, echi dell’Impero e italianismi. IL CAPITALE CULTURALE, X, 281-316 [10.13138/2039-2362/783].

Un Oltremare diffuso. Il navegar sardesco fra Mediterraneo di Ponente, echi dell’Impero e italianismi

SPISSU, MARIA VITTORIA
2014

Abstract

Sardinian retablos of the late XVth and early XVIth century document the layering of "influences" coming from Valencia, Barcelona, Mallorca and Naples. Among the foreign inputs, there are Flemish-Iberian stylistic elements and Gothic-Catalan shapes, mildly joined by singular Italianisms and knowledge of the Modern Manner. An exceptional case is the Master of Ozieri, who seems to evade the routes connecting established Mediterranean hubs. The island of Sardinia, which is often defined a crossroads and melting-pot of ideas – though such ideas would come from neighbouring regions – eventually becomes the landfall made by a German-Flemish culture that in some cases dialogues with Southern Raphaelism trough experimental compromise. By enlarging the field of view, one is provided the perspective of a broader Mediterranean area including Northern Europe, which is proper of Charles V’s empire’s extent and encompasses the Master of Ozieri’s path.
2014
Spissu, M.V. (2014). Un Oltremare diffuso. Il navegar sardesco fra Mediterraneo di Ponente, echi dell’Impero e italianismi. IL CAPITALE CULTURALE, X, 281-316 [10.13138/2039-2362/783].
Spissu, Maria Vittoria
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