Il saggio è costituito da due interventi: uno di Andrea Battistini e l'altro di Paolo Prodi, entrambi i quali hanno costituito la presentazione del libro di Elide Casali "Le spie del cielo. Oroscopi, lunari e almanacchi nell'Italia moderna". Nel primo intervento, l'autore sottolinea la pertinenza del titolo del libro della Casali, dal momento che esso echeggia la designazione assegnata, tra Cinque e Seicento, ai lavori di astrologia. In particolare, secondo Battistini, la Casali nel suo libro evidenzia che nel periodo sopra citato, un'identica ossessione di interrogare i cieli, vedere, scrutare, esplorare e scoprire, riguarda e agita indifferentemnte scienziati e astrologi, mossi entrambi dalla stessa "curiositas". Il libro della Casali, dunque, suggerisce e avverte a non considerare impenetrabile la linea di confine tra astronomi e astrologi. Nel secondo intervento, Paolo Prodi osserva che il maggior pregio di questo libro è da ricercarsi nel fatto che esso si pone nell'interstizio tra la storia della letteratura, la storia delle idee, della cultura, la storia in generale senza aggettivi. Il libro della Casali ha il merito di aver analizzato il passaggio, che si verifica nell'Italia moderna, dal prognostico o profezia al moderno almanacco, all'agenda: all'almanacco, come strumento della vita pratica e dell'agire umano, all'agenda, come programmazione, per la prima volta nella storia dell'umanità, del proprio futuro.

P. Prodi, A. Battistini (2004). “Ciancie e fole” dell’astrologia e dei pronostici. SCHEDE UMANISTICHE, 18, n. 1, 109-122.

“Ciancie e fole” dell’astrologia e dei pronostici

PRODI, PAOLO;BATTISTINI, ANDREA
2004

Abstract

Il saggio è costituito da due interventi: uno di Andrea Battistini e l'altro di Paolo Prodi, entrambi i quali hanno costituito la presentazione del libro di Elide Casali "Le spie del cielo. Oroscopi, lunari e almanacchi nell'Italia moderna". Nel primo intervento, l'autore sottolinea la pertinenza del titolo del libro della Casali, dal momento che esso echeggia la designazione assegnata, tra Cinque e Seicento, ai lavori di astrologia. In particolare, secondo Battistini, la Casali nel suo libro evidenzia che nel periodo sopra citato, un'identica ossessione di interrogare i cieli, vedere, scrutare, esplorare e scoprire, riguarda e agita indifferentemnte scienziati e astrologi, mossi entrambi dalla stessa "curiositas". Il libro della Casali, dunque, suggerisce e avverte a non considerare impenetrabile la linea di confine tra astronomi e astrologi. Nel secondo intervento, Paolo Prodi osserva che il maggior pregio di questo libro è da ricercarsi nel fatto che esso si pone nell'interstizio tra la storia della letteratura, la storia delle idee, della cultura, la storia in generale senza aggettivi. Il libro della Casali ha il merito di aver analizzato il passaggio, che si verifica nell'Italia moderna, dal prognostico o profezia al moderno almanacco, all'agenda: all'almanacco, come strumento della vita pratica e dell'agire umano, all'agenda, come programmazione, per la prima volta nella storia dell'umanità, del proprio futuro.
2004
P. Prodi, A. Battistini (2004). “Ciancie e fole” dell’astrologia e dei pronostici. SCHEDE UMANISTICHE, 18, n. 1, 109-122.
P. Prodi; A. Battistini
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