Il risultato principale dell’intervento di consolidamento eseguito sul terreno di fondazione del campanile dei Frari è certamente costituito dal nuovo andamento dei cedimenti del campanile. Tale evoluzione, se confermata nel prossimo futuro, sembra rispondere a tutti gli obbiettivi iniziali. Naturalmente, durante ma soprattutto al termine dell’intervento, si è ritenuto opportuno andare a controllarne gli effetti anche sul terreno stesso. A questo proposito, sono stati effettuati sondaggi a carotaggio continuo e prove geotecniche in sito (prove penetrometriche e dilatometriche) per la valutazione sperimentale delle caratteristiche meccaniche del terreno conseguite con il trattamento di soil fracturing. Si noti come un sostanziale miglioramento delle caratteristiche meccaniche del terreno (tanto in termini di resistenza quanto di rigidezza) venga ottenuto in corrispondenza dei cicli finali di iniezione, con andamento piuttosto variabile in conseguenza della presenza delle lame di miscela cementizia, che si sono venute progressivamente formando. Risulta peraltro confermata la marcata non linearità tra il miglioramento delle caratteristiche meccaniche del terreno trattato e l’intensità di trattamento, crescente con i vari cicli di iniezione, già evidenziata in occasione delle misure inclinometriche. La diffusa presenza delle lame di miscela cementizia, di spessore compreso tra pochi decimi di mm fino a circa 3 mm, è stata inoltre direttamente individuata anche nel corso delle ispezioni dirette del terreno consolidato, eseguite dopo l’intervento mediante sondaggi a carotaggio continuo con prelievo di campioni indisturbati. La direzione prevalente delle lamelle è risultata sub-verticale, in direzione ortogonale alla tensione principale minima. Dai campioni indisturbati di terreno sottoposti a prove di compressione in condizioni confinate (prove edometriche), si può infine riscontrare un’ulteriore conferma dell’aumento della rigidezza del terreno trattato rispetto alle medesime caratteristiche del terreno originario. I moduli edometrici sono riferiti ai rispettivi gradini di carico raggiunti durante le prove: essi raddoppiano per livelli tensionali di 50 kPa ed aumentano di circa il 20% per livelli tensionali di 400 kPa. Pertanto la sovraconsolidazione, determinatasi in ragione delle iniezioni di soil fracturing, appare più significativa per bassi livelli tensionali e tende progressivamente ad attenuarsi con la profondità. Nel complesso, le varie indagini geotecniche eseguite al termine dell’intervento forniscono concordemente un notevole miglioramento delle caratteristiche meccaniche del terreno, ottenuto non soltanto grazie alla diffusa presenza delle lame di miscela cementizia all’interno del terreno, ma soprattutto in virtù dell’azione di sovraconsolidazione esercitata dalle iniezioni ripetute e selettive. Il terreno perimetrale al masso fondale risulta pertanto decisamente rinforzato e, unitamente alle file pressoché continue di canne metalliche, dovrebbe ora essere in grado di fornire un maggior confinamento allo strato argilloso di fondazione, riducendo sensibilmente l’evoluzione dei cedimenti nel tempo.

Gottardi G., Marchi G., Ragazzini A. (2008). Dal modello geotecnico del sottosuolo all’intervento di consolidamento del terreno di fondazione. MILANO : Mondadori Electa.

Dal modello geotecnico del sottosuolo all’intervento di consolidamento del terreno di fondazione

GOTTARDI, GUIDO;MARCHI, GIANFRANCO;
2008

Abstract

Il risultato principale dell’intervento di consolidamento eseguito sul terreno di fondazione del campanile dei Frari è certamente costituito dal nuovo andamento dei cedimenti del campanile. Tale evoluzione, se confermata nel prossimo futuro, sembra rispondere a tutti gli obbiettivi iniziali. Naturalmente, durante ma soprattutto al termine dell’intervento, si è ritenuto opportuno andare a controllarne gli effetti anche sul terreno stesso. A questo proposito, sono stati effettuati sondaggi a carotaggio continuo e prove geotecniche in sito (prove penetrometriche e dilatometriche) per la valutazione sperimentale delle caratteristiche meccaniche del terreno conseguite con il trattamento di soil fracturing. Si noti come un sostanziale miglioramento delle caratteristiche meccaniche del terreno (tanto in termini di resistenza quanto di rigidezza) venga ottenuto in corrispondenza dei cicli finali di iniezione, con andamento piuttosto variabile in conseguenza della presenza delle lame di miscela cementizia, che si sono venute progressivamente formando. Risulta peraltro confermata la marcata non linearità tra il miglioramento delle caratteristiche meccaniche del terreno trattato e l’intensità di trattamento, crescente con i vari cicli di iniezione, già evidenziata in occasione delle misure inclinometriche. La diffusa presenza delle lame di miscela cementizia, di spessore compreso tra pochi decimi di mm fino a circa 3 mm, è stata inoltre direttamente individuata anche nel corso delle ispezioni dirette del terreno consolidato, eseguite dopo l’intervento mediante sondaggi a carotaggio continuo con prelievo di campioni indisturbati. La direzione prevalente delle lamelle è risultata sub-verticale, in direzione ortogonale alla tensione principale minima. Dai campioni indisturbati di terreno sottoposti a prove di compressione in condizioni confinate (prove edometriche), si può infine riscontrare un’ulteriore conferma dell’aumento della rigidezza del terreno trattato rispetto alle medesime caratteristiche del terreno originario. I moduli edometrici sono riferiti ai rispettivi gradini di carico raggiunti durante le prove: essi raddoppiano per livelli tensionali di 50 kPa ed aumentano di circa il 20% per livelli tensionali di 400 kPa. Pertanto la sovraconsolidazione, determinatasi in ragione delle iniezioni di soil fracturing, appare più significativa per bassi livelli tensionali e tende progressivamente ad attenuarsi con la profondità. Nel complesso, le varie indagini geotecniche eseguite al termine dell’intervento forniscono concordemente un notevole miglioramento delle caratteristiche meccaniche del terreno, ottenuto non soltanto grazie alla diffusa presenza delle lame di miscela cementizia all’interno del terreno, ma soprattutto in virtù dell’azione di sovraconsolidazione esercitata dalle iniezioni ripetute e selettive. Il terreno perimetrale al masso fondale risulta pertanto decisamente rinforzato e, unitamente alle file pressoché continue di canne metalliche, dovrebbe ora essere in grado di fornire un maggior confinamento allo strato argilloso di fondazione, riducendo sensibilmente l’evoluzione dei cedimenti nel tempo.
2008
Il Campanile di Santa Maria Gloriosa dei Frari in Venezia. Conoscenza, consolidamento, restauro
50
63
Gottardi G., Marchi G., Ragazzini A. (2008). Dal modello geotecnico del sottosuolo all’intervento di consolidamento del terreno di fondazione. MILANO : Mondadori Electa.
Gottardi G.; Marchi G.; Ragazzini A.
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